Le Lettere

L’ecatombe di Gaza

A Gaza continuano le stragi e l’Europa non fa nulla: solo parole e zero fatti innanzi a un’ecatombe in atto. Che altro serve per svegliare l’Ue?
Carlo Rizzuto
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Gentile lettore, ho scritto più volte sulla criminale politica europea di sostegno all’etnocidio in corso e non mi ripeterò. Vorrei invece soffermarmi sulla dimensione dell’ecatombe, che è sicuramente di gran lunga superiore alle pur enormi cifre ufficiali. Queste ultime sono la somma dei morti “accertati”, ma non tengono conto dell’immenso camposanto che si trova sotto milioni di tonnellate di macerie. Nel giugno 2024, quando i dati ufficiali parlavano di 37.877 morti, uno studio pubblicato dalla rivista Lancet stimava che le vittime fossero non meno di 70.000. Altri studi portavano il bilancio fino a 120.000. Ebbene, giorni fa l’Università di Harvard, in una ricerca sugli aiuti umanitari, si è imbattuta in cifre sconvolgenti di fonte israeliana. Stando alle mappe redatte dalle Forze armate di Tel Aviv, mancano all’appello almeno 450 mila palestinesi su una popolazione che era di 2,3 milioni prima del 7 ottobre 2023. I vivi sarebbero 1.850.000 di cui: un milione a Gaza City, 500 mila nel Sud della Striscia e 350 mila nell’area centrale. Considerando che non più di 100 mila palestinesi sono riusciti a fuggire dalla Striscia, si evince che la strage ad oggi è stata non di 60 mila ma di almeno 350 mila persone, di cui l’80% donne e bambini. In proporzione è come se in Italia fossero state cancellate le intere popolazioni di Lazio, Toscana, Marche e metà Umbria: 11 milioni di persone. Siamo di fronte al crimine più spaventoso del nostro tempo.