Leghisti con la doppia poltrona. Il nuovo caso è il senatore Vallardi. Il parlamentare è presidente di un Consorzio a Treviso. C’è incompatibilità, ma non molla una poltrona

Il parlamentare Gianpaolo Vallardi è presidente di un Consorzio a Treviso. C'è incompatibilità, ma non molla una poltrona.

Leghisti con la doppia poltrona. Il nuovo caso è il senatore Vallardi. Il parlamentare è presidente di un Consorzio a Treviso. C’è incompatibilità, ma non molla una poltrona

Sulla doppia poltrona del senatore leghista Gianpaolo Vallardi si fa largo l’ipotesi dell’incompatibilità. L’esponente del partito di Matteo Salvini, presidente della Commissione agricoltura e produzione agroalimentare a Palazzo Madama, è anche presidente del Consorzio per i servizi di igiene del territorio in provincia di Treviso, ente impegnato nella tutela dell’ambiente.

A sollevare dubbi sul doppio ruolo è stata l’Autorità nazionale anticorruzione e ora, esaminata la vicenda, è dello stesso avviso la relatrice della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, che si è riservata però di fare altri approfondimenti prima di portare una proposta in votazione.

IL CASO. Vallardi, imprenditore veneto, già senatore nella XVI legislatura e vice presidente della Fondazione Italia Usa, è al timone del Consorzio trevigiano. A sollevare il sospetto di una possibile incompatibilità è stata l’Anac, inviando una segnalazione a Palazzo Madama. Il 12 ottobre scorso la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha sottoposto il caso alla Giunta presieduta dall’azzurro Maurizio Gasparri, che lo ha assegnato come relatrice alla senatrice pentastellata Grazia D’Angelo.

Nella segnalazione fatta dall’Anticorruzione è stato specificato che l’Assemblea del Consorzio, rinunciando alla nomina del Consiglio di Amministrazione, ha nominato presidente dell’ente il parlamentare leghista, delegandogli le competenze statutariamente attribuite al CdA, con obbligo di rendicontare i risultati operativi della propria gestione in sede di approvazione del bilancio annuale, fino alla approvazione del testo unico sui servizi pubblici locali o in presenza di una diversa soluzione dell’Assemblea. Un incarico da portare comunque avanti al massimo fino al 31 dicembre 2024.

La senatrice D’Angelo ha poi appurato che l’ente trevigiano è al pari degli altri consorzi una realtà costituita tra enti locali allo scopo di assicurare la gestione in forma associata e organica di determinati servizi pubblici e funzioni, che non possono essere garantiti con efficienza su base comunale, e che si tratta di un ente pubblico economico. Un Consorzio che riunisce 44 Comuni della provincia di Treviso, dotato di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale.

QUADRO NORMATIVO. Per quanto riguarda poi l’eventuale incompatibilità di Vallardi, secondo la relatrice, anche se in passato la prevalente giurisprudenza parlamentare ha ritenuto cariche come quella dell’esponente leghista compatibili col mandato parlamentare, si deve tenere conto di un quadro normativo che risulta ora integrato dalle previsioni contenute nel decreto legislativo n. 39 del 2013, relativo alle inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, che considera determinate cariche, come quelle di amministratore di un ente pubblico, incompatibili con la carica di parlamentare.

Vallardi, audito dalla Giunta, ha minimizzato. Spiegazioni che non hanno fatto cambiare idea alla relatrice sull’incompatibilità tra il ruolo di senatore del leghista e quello di presidente dell’ente trevigiano, “che comporta inevitabilmente l’adozione di atti amministrativi e di gestione diretta”. La senatrice D’Angelo ha quindi preannunciato che a suo avviso si configura una proposta di dichiarare l’incompatibilità del collega, sulla quale si riserva però “ulteriori valutazioni”.