Ora se le danno anche tra di loro. Letizia Moratti: l’assessore alla sanità in Lombardia all’attacco dell’azienda… della sua Regione

L'assessore alla Sanità di Regione Lombardia su Twitter è andata all'attacco di Aria dopo che a Cremona è saltato il piano di vaccinazioni

Ora se le danno anche tra di loro. Letizia Moratti: l’assessore alla sanità in Lombardia all’attacco dell’azienda… della sua Regione

“L’inadeguatezza di Aria Lombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque 30mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza”. Ad affermarlo in un tweet è l’assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, nel cui mirino finisce l’Azienda Regionale per l’innovazione e gli Acquisti della Regione Lombardia.

Letizia Moratti: l’assessore alla sanità in Lombardia all’attacco dell’azienda… della sua Regione

In un successivo tweet Moratti esprime invece apprezzamento all'”Asst Monza 1.300 vaccinazioni, Asst Cremona 1.100 vaccinazioni, Asst Lariana 984 vaccinazioni. Bravi – dice – a recuperare i buchi nelle agende dovuti al disservizio sulle prenotazioni. I cittadini lombardi hanno dimostrato di aver voglia di vaccinarsi per uscire da questo incubo”. L’arrabbiatura di Moratti è riferita a quello che è accaduto a Cremona ieri, a causa di un errore di gestione sul sistema di Aria. Ovvero la società di Regione Lombardia che gestisce le prenotazioni della campagna vaccinale. L’hub vaccinale di Cremona, in fiera, si è ritrovato praticamente deserto. Medici, infermieri e volontari tutti mobilitati per garantire il numero di dosi programmato e solo 80 utenti presenti invece degli attesi 600.

Così, a fronte di un buco di 500 prenotazioni, l’Asst ha iniziato a chiamare direttamente le persone e i sindaci di Cremona e dei Comuni limitrofi affinché provvedessero ad inviare una lista di persone da contattare. Obiettivo: evitare di sprecare anche una sola dose di vaccino. Ma il tam tam subito scatenatosi fra i canali istituzionali e soprattutto sui social ha in poco tempo creato il problema contrario: troppe persone all’ingresso del polo. Tanto che con il rischio caos fin troppo evidente, è stata di nuovo la stessa Asst a rilanciare un nuovo appello: “Non venite qui, aspettate di essere chiamati. Continueremo a vaccinare le persone nelle categorie previste da questa fase del Piano vaccinale e quindi over 80, insegnanti, forze dell’ordine, personale sanitario ed extraospedaliero. Presentandosi di propria volontà si contribuisce alla creazione di file e di affollamento”.

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