L’Europa finisce all’angolo sull’Ucraina. Schiaffi da Stati Uniti e Russia

L'Europa continua a rimanere fuori dalle trattative di pace sull'Ucraina. Viene snobbata dagli Usa e anche dalla Russia

L’Europa finisce all’angolo sull’Ucraina. Schiaffi da Stati Uniti e Russia

Mentre i colloqui per raggiungere la pace in Ucraina continuano a svolgersi fuori dall’Europa – ieri sono proseguiti i colloqui ad Abu Dhabi tra russi e americani – il Vecchio Continente, tagliato fuori dalle trattative, continua la farsa delle riunioni dei volenterosi. Ma i messaggi che vengono fuori dall’ennesima riunione dei leader dotati di buona volontà continuano ad andare in direzione ostinata e contraria a quella di chi in queste ore sta cercando la cessazione delle ostilità tra Ucraina e Russia.

Europa snobbata dagli Usa. No di Rubio all’incontro con Kallas

Non è un caso che l’Europa venga snobbata e dai russi e dagli Stati Uniti. Politico rivela lo schiaffo dell’amministrazione di Donald Trump all’Ue col rifiuto del segretario di Stato, Marco Rubio, a dispetto degli sforzi di dialogo consumatisi negli incontri di Ginevra nel fine settimana, di un incontro bilaterale con Kaja Kallas, alto rappresentante della politica estera di Bruxelles. Nell’interpretazione di Politico, Washington intende “virtualmente marginalizzare” Kallas sui dossier che contano. Come dimostra il fatto che “persino Marco Rubio, la figura più filo-europea dell’amministrazione Trump, rifiuta di avere incontri bilaterali” con lei. E questo nonostante Rubio abbia preso parte alla riunione dei volenterosi.

Kallas continua a soffiare sul fuoco al pari di von der Leyen

Kallas da parte sua continua a sparare a zero contro Mosca. “Dobbiamo focalizzarci sulla ragione per cui i russi stanno assumendo un’espressione amichevole nei confronti degli americani, fingendo di essere nuovamente aperti a una soluzione negoziale per raggiungere la pace. L’economia russa non se la passa bene e la Russia non ha accumulato grandi progressi nemmeno sul campo di battaglia: il loro obiettivo è distorcere la realtà e fornirci un’immagine alternativa su di loro”, ha detto la politica estone, secondo cui procedere alla confisca dei beni russi congelati potrebbe essere un ottimo modo per mettere Mosca in ulteriore difficoltà. Questo degli asset è un nervo scoperto di Mosca e su cui ha insistito anche Ursula von der Leyen.

“Poiché la pressione rimane l’unico linguaggio a cui la Russia risponde, continueremo ad aumentarla finche’ non ci sarà una reale volontà di impegnarsi in un percorso credibile verso la pace”, ha detto la presidente della Commissione europea. “Dal punto di vista dell’Ue, le nostre discussioni confermano il nostro impegno a continuare a esercitare pressioni su Mosca e a sostenere l’Ucraina dal punto di vista politico, economico e militare”, ha insistito il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.

Ugualmente bellicosi i toni di Londra e Parigi

Ugualmente bellicosi i toni di Londra e Parigi. Il dislocamento di una “Forza Multinazionale per l’Ucraina” per garantire a Kiev “robuste garanzie di sicurezza” dopo un’ipotetica cessazione delle ostilità con Mosca resta una condizione di pace “vitale”, ha ribadito il premier britannico Keir Starmer, pur sapendo che anche questo è un nervo scoperto dei russi. Soffia sul fuoco anche Parigi. Emmanuel Macron ha dichiarato che “il presidente russo Vladimir Putin non desidera mettere fine alla guerra in Ucraina. Se lo volesse lo farebbe. Ma oggi continua a uccidere civili e a distruggere tutto quello che è energia ed elettricità e a sprofondare nel freddo e nell’oscurità la popolazione”.

L’equilibrismo di Meloni

Gioca sull’equilibrismo Giorgia Meloni. Nel corso del suo intervento alla call dei volenterosi “il Presidente Meloni ha manifestato apprezzamento per il processo negoziale avviato a Ginevra su impulso americano e ha sottolineato l’importanza della coesione a sostegno di un percorso finalizzato a una pace giusta e duratura in Ucraina. In tale quadro, è stata anche ribadita la necessità di solide garanzie di sicurezza condivise tra le due sponde dell’Atlantico”, recita una nota di Palazzo Chigi. Intanto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha illustrato al Copasir il nuovo pacchetto – il dodicesimo – di aiuti militari italiani all’Ucraina.

Europa snobbata pure dalla Russia

Snobbata dagli Usa, l’Europa è snobbata pure dalla Russia. L’Europa ha avuto le sue possibilità per giocare un ruolo nella soluzione pacifica del conflitto ucraino, ma ha “fallito su tutti i fronti” a partire dal 2014, ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, riferendosi alle affermazioni dei leader Ue secondo cui nessuna decisione può essere presa senza un loro coinvolgimento. Il capo della diplomazia di Mosca ha invece affermato che la Russia “apprezza la posizione degli Usa, che sono gli unici nel mondo occidentale, a differenza di Londra, Bruxelles, Parigi, Berlino, a mostrare iniziativa per trovare vie per una soluzione di pace”. Peraltro l’Europa nella sua mania di protagonismo e di ricerca di un posto al sole è passata dal “nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina” a “nulla sull’Ue senza l’Ue”.

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