Trump si prepara a invadere il Venezuela con pretesti grotteschi. È una cosa inumana e sconvolgente.
Ugo Savelli
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Gentile lettore, non credo che gli Usa invaderanno. Si limiteranno al solito servizietto: massacrare il popolo con bombe e missili dal cielo. Non metteranno uomini sul terreno, anche perché quasi ovunque l’hanno fatto hanno perso la guerra. Quanto al movente, la guerra alla droga è una cosa ancora più falsa della fialetta di Colin Powell con la inesistente arma di distruzione di massa di Saddam. Finora gli Usa hanno affondato alcune barche e ucciso qualche decina di pescatori, spacciati senza prove per esportatori di droghe. Hanno piazzato nelle acque di Caracas la più potente flotta mai vista dopo l’ultima guerra mondiale. È come usare un missile per debellare una zanzara. È l’ennesimo atto di pirateria statunitense, in violazione di tutte le leggi internazionali. Pensi se l’Italia, per liberarsi degli albanesi che smerciano droga, bombardasse l’Albania riducendola in polvere. Ma agli Usa, come a Israele, basta dire: “Abbiamo il diritto di difenderci”, ossia piagni e fotti: Gaza docet. Il vero scopo di Trump è tornare allo sfruttamento del petrolio venezuelano, che Chávez troncò con la nazionalizzazione del 2006, e fare pulizia nel “cortile di casa”, dove il socialismo è vietato. Vietato perché? Perché sì. Il socialismo chavista, tanto per dire, ha ridotto la povertà dal 48 al 32%, ha dimezzato le morti per malnutrizione, ha eliminato l’analfabetismo, ha creato la sanità gratuita e potrei andare avanti per molte pagine. Tutto questo ovviamente, secondo la lex americana, va bombardato.