Libia, autobomba contro il Battaglione 444 a Bani Walid: cresce la tensione nell’ovest del Paese

Libia, autobomba contro il Battaglione 444 a Bani Walid: cresce la tensione nell’ovest del Paese. Appello dell'Onu a fermare le ostilità

Libia, autobomba contro il Battaglione 444 a Bani Walid: cresce la tensione nell’ovest del Paese

Un nuovo episodio di violenza scuote la Libia e accende i riflettori sulla crescente instabilità nell’area di Tripoli. Nella serata di ieri, il Battaglione 444 – una delle unità militari più influenti della regione della capitale – è stato preso di mira a Bani Walid da un attentatore suicida che ha fatto esplodere un’autobomba all’ingresso del suo campo.

Secondo il comunicato diffuso dall’unità sulla propria pagina Facebook, l’attacco non ha causato perdite né violazioni della sicurezza. Le forze del Battaglione hanno dichiarato di aver subito preso il controllo della situazione, avviando indagini per identificare i responsabili. “Un’azione vile compiuta dalle mani codarde del terrorismo”, si legge nella nota, che promette di perseguire i covi estremisti “fino alla loro completa eliminazione”.

La condanna del Battaglione 444

Il gruppo, considerato una delle formazioni meglio equipaggiate e disciplinate nell’area di Tripoli, ha assicurato che l’attacco non intaccherà la sua operatività né la determinazione a difendere la popolazione. “Questi metodi vigliacchi rafforzano la nostra risolutezza”, hanno dichiarato i portavoce, confermando l’impegno a garantire la sicurezza e la stabilità della Libia occidentale.

L’allarme della Lega Araba

Parallelamente, cresce la preoccupazione della comunità internazionale. Il Segretario Generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha espresso “profonda preoccupazione” per le tensioni nell’ovest del Paese, dove il rafforzamento delle forze armate intorno a Tripoli rischia di degenerare in un nuovo conflitto aperto.

“L’uso della violenza porterà solo ad approfondire le divisioni”, ha avvertito Aboul Gheit, invitando tutte le parti libiche a fermare l’escalation e a tornare al tavolo del dialogo. Il portavoce Jamal Rushdi ha confermato che la Lega Araba è pronta a sostenere percorsi di negoziazione, anche in collaborazione con partner regionali e internazionali.

L’appello delle Nazioni Unite

Un monito arrivato anche dalle Nazioni Unite, che già all’inizio della settimana avevano chiesto a tutte le fazioni di interrompere “con urgenza” ogni forma di escalation militare. La Missione ONU in Libia ha espresso “profondo disagio” per la mobilitazione crescente attorno alla capitale, sottolineando i rischi per i civili e la possibilità concreta di nuovi scontri armati.