Licenziamenti liberi, prime vittime alla Whirlpool. Il primo luglio salterà il divieto. M5S e sindacati in pressing per la proroga dello stop

Il primo luglio salterà il divieto. M5S e sindacati in pressing per la proroga dello stop ai licenziamenti. Si pensa a un decreto ad hoc.

Licenziamenti liberi, prime vittime alla Whirlpool. Il primo luglio salterà il divieto. M5S e sindacati in pressing per la proroga dello stop

La mediazione del premier Mario Draghi sulla possibilità dal primo luglio per le imprese di utilizzare la cassa integrazione ordinaria senza dover pagare le addizionali fino al 31 dicembre con l’impegno a non licenziare non è stata mai ritenuta sufficiente dai sindacati, anche perché le imprese possono anche scegliere di non usare la Cig e licenziare. E’ il caso della Whirlpool. E i circa 350 lavoratori del sito di Napoli rischiano di essere le prime vittime dello sblocco dei licenziamenti.

L’allarme viene dato dai sindacati, al termine dell’incontro convocato dal Mise sulla vertenza. L’azienda ha confermato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo a partire dal primo luglio, denunciano. Questo atteggiamento dell’azienda “qualora ce ne fosse bisogno, dimostra l’assoluta necessità della proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 ottobre”.

Ma apportare dei correttivi alla mediazione Draghi attraverso il Sostegni bis solleva più di un problema a livello di tempi. Il testo infatti potrebbe essere approvato intorno a metà luglio, ben oltre la scadenza del 30 giugno quando, in assenza di interventi, sarà già finito il blocco. Per questo è aumentato il pressing sul governo di sindacati e delle forze politiche contrarie alla rimozione del blocco perché venga adottato un provvedimento prima della fine del mese.

Palazzo Chigi potrebbe uscire dall’angolo con un decreto ad hoc che punti, secondo la strada più gettonata al momento, alla proroga del blocco in base ad un criterio di selettività, ovvero privilegiando i settori più in difficoltà che arrancano ad agganciare la ripresa, come il tessile. In questa direzione spingono da tempo parte della Lega (quella che fa capo a Giancarlo Giorgetti) e il Pd (con il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il segretario Enrico Letta).

E se renziani e lo stesso leader del Carroccio Matteo Salvini hanno fino a ieri difeso la mediazione di Draghi, Forza Italia si è fatta apertamente carico delle istanze delle imprese a favore della rimozione del blocco. Diversamente M5S e Leu hanno fatto muro assieme ai sindacati nella richiesta di una proroga per tutti. I pentastellati hanno presentato un emendamento al Sostegni bis che prevede la proroga della cassa integrazione Covid 19 gratuita per le aziende a cui agganciare il blocco dei licenziamenti dal 1 luglio al 1 settembre.

Ieri, peraltro, la Commissione lavoro alla Camera ha espresso parere favorevole al decreto Sostegni-bis. Tuttavia, informa il grillino Sebastiano Cubeddu, nelle osservazioni al parere, su richiesta del M5S, che ha trovato il consenso di tutte le forze politiche, è stata richiamata la necessità di approfondire alcuni temi tra cui lo sblocco dei licenziamenti. “E’ nota la mia proposta, quale sia lo stato dell’arte e il fatto che in Parlamento al momento non si sia trovata un’intesa che affronti quello specifico punto. Sono ottimista rispetto al fatto che si possano integrare gli strumenti attualmente disponibili con altri che aiutino ad affrontare le situazioni di difficoltà e che tengano conto della diversa entità dell’impatto della crisi sui diversi settori”, dichiara Orlando.

Ma ormai è corsa contro il tempo per trovare la quadra, mancano appena sette giorni. Se non si trova la soluzione, resti il blocco dei licenziamenti, chiosa il numero uno della Camera, Roberto Fico.