L’indice Rt sopra a 1 in dieci regioni. Molise, Emilia-Romagna e Campania arancioni da domenica. Brusaferro: “La situazione richiede grande attenzione”

L’indice Rt sopra a 1 in dieci regioni. Molise, Emilia-Romagna e Campania arancioni da domenica. Brusaferro: “La situazione richiede grande attenzione”

Sono 10 le Regioni e le Province autonome che hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 anche nel limite inferiore, compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. E’ quanto risulta dal monitoraggio settimanale dell’Iss e del Ministero della Salute sull’andamento della pandemia.

Le 10 regioni ad alto rischio sono: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Molise, le province autonome di Bolzano e Trento, Toscana e Umbria. Una regione, l’Umbria, ha un livello di rischio alto. Sono 12, rispetto alle 10 della settimana precedente, le regioni a rischio moderato (di cui 6 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 8 a rischio basso.

Dunque il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà oggi una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 21 febbraio. Passano in area arancione le regioni Campania, Emilia-Romagna e Molise.

Nessuna regione sarà in fascia rossa (con Umbria e Provincia di Bolzano che hanno già predisposto zone rosse a livello regionale). In fascia arancione, oltre a Campania, Emilia Romagna e Molise, rimarranno anche Abruzzo, Liguria, PA Bolzano, PA Trento, Toscana, Umbria. in fascia gialla: Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle Aosta e Veneto.

L’incidenza del virus Covid-19 a livello nazionale nella settimana di monitoraggio cresce rispetto alla settimana precedente (135,46 per 100.000 abitanti (08/02/2021-14/02/2021) vs 133,13 per 100.000 abitanti (01/02/2021-07/02/2021), lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Nel periodo 27 gennaio-9 febbraio, fa sapere ancora l’Iss, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95- 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l’uno.

Si osserva una stabilità nel numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (5 Regioni/PPAA). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva e’ in lieve diminuzione da 2.143 (09/02/2021) a 2.074 (16/02/2021).

Il report dell’Iss conferma, per la terza settimana, segnali di tendenza ad un “graduale incremento nell’evoluzione epidemiologica” e si osserva un “peggioramento nel livello generale del rischio”. Ciò richiede misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione. Un “nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per COVID-19”.

Iss e ministero della Salute raccomandano, “analogamente a quanto avviene in altri paesi Europei”, “il rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale”.”Sono ormai poche le regioni a rischio basso, l’incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l’Rt medio sfiora 1. Tutto ciò ci mostra come lo scenario apparentemente stabile è in realtà in scivolamento verso un peggioramento. Ciò richiede grande attenzione, soprattutto per la circolazione di varianti” ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro in conferenza stampa (leggi l’articolo).

https://www.youtube.com/watch?v=bu3NHprRl64&feature=emb_title&ab_channel=MinisteroSalute