Sull’onda delle tensioni internazionali, l’Italia ha chiesto di poter accedere a Safe, lo strumento ideato da Bruxelles per contrarre prestiti per la difesa previsti dal piano ReArm Europe. Secondo quanto riporta l’Ansa “si tratta di un prestito i cui rimborsi possono essere spalmati in 45 anni anni”.
Stando a quanto riporta l’agenzia, la lettera del governo italiano sarebbe stata inviata alla Commissione di Ursula von der Leyen già questa notte, con la decisione che è stata presa durante un vertice tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, e tra gli altri il ministro della Difesa Guido Crosetto.
L’Italia chiede all’Ue di accedere ai prestiti per la Difesa. Ira del Movimento 5 Stelle: “Il governo Meloni ha chiesto 14 miliardi che dovranno ripagare i nostri figli”
“Il governo Meloni ha deciso di chiedere un prestito di 14 miliardi al fondo europeo Safe per finanziare il riarmo italiano nei prossimi cinque anni. Lo ha fatto smentendo se stesso dato che da mesi diceva che non era intenzionato a farlo per l’impatto sui conti pubblici”.
Lo affermano i capigruppo M5S delle Commissioni Difesa e Politiche Ue di Camera e Senato, Arnaldo Lomuti, Bruno Marton, Filippo Scerra e Pietro Lorefice, in un duro comunicato stampa.
Secondo loro, la premier “lo ha fatto di nascosto senza nessun annuncio, a dir poco inusuale per una comunicatrice compulsiva come Meloni: evidentemente si rendeva conto che non era una cosa di cui vantarsi e che i cittadini si sarebbero fatti una domanda semplice, cioè ‘chi ripagherà questo debito?’. La risposta che Meloni, madre cristiana, si vergona giustamente di dare è: il riarmo lo pagheranno i nostri figli. Gli italiani, come ovvio, accettano di indebitarsi per cose utili: sanità, scuole e welfare, non certo per finanziare i produttori di armi”.