L’Italia continua a inquinare. In 2 mesi 60 milioni di multa. Da Nord a Sud ancora 155 discariche abusive

di Carmine Gazzanni

Inquiniamo e poi, quando arriva la condanna, passano anni e anni prima che riusciamo a risolvere il problema, con la conseguenza paradossale che ci ritroviamo a pagare milioni e milioni di euro per i nostri ritardi. E così, tra febbraio e marzo, ci ritroveremo a pagare qualcosa come 60 milioni di euro. In soli due mesi. Assurdo? Forse. Se non fosse che è tutto reale. È questa la somma, infatti, che l’Italia ha già versato in parte e dovrà versare per la restante parte entro marzo. Tutta “colpa” della sentenza di condanna dell’Europa per la non corretta applicazione delle direttive europee su rifiuti, rifiuti pericolosi e discariche. Si tratta di un procedimento avviato addirittura nel 2007 e, nonostante i vari solleciti dinnanzi ai quali il nostro Stato ha preferito girarsi dall’altra parte, che è giunto a sentenza il 2 dicembre 2014: la Corte, come si sa, ci ha condannato al pagamento di una sanzione forfettaria di 40 milioni di euro (versata il primo febbraio 2015) e di una penalità semestrale di 200mila euro per ciascuna discarica abusiva contenente rifiuti non pericolosi e di 400mila euro per ciascuna discarica di rifiuti pericolosi che nel tempo si fosse mantenuta. Tutti penserebbero che allora il nostro Stato sia immediatamente corso ai ripari per chiudere in men che non si dica le discariche abusive. Peccato non sia andata proprio così. Se al tempo della condanna le discariche, presenti in 18 Regioni italiane, erano 200, oggi ne restano “in piedi” ancora 155. E il risultato è che, oltre alla multa da 40 milioni, agli interessi di mora (altri 85 mila euro) e alla prima sanzione forfettaria da 39 milioni (pagata ad agosto 2015), l’8 febbraio la Commissione Europea ha riconosciuto la messa a norma soltanto di 30 discariche. Ecco perché ha notificato l’ingiunzione di pagamento della seconda penalità semestrale per le discariche restanti: altri 35 milioni di euro. Insomma, fino ad ora abbiamo pagato per le nostre discariche irregolari qualcosa come 114 milioni. E altri ne pagheremo andando di questo passo.

CAMPANIA INFELIX – Ma non basta. Perché una condanna ad hoc è arrivata dall’Europa appositamente per l’emergenza rifiuti in Campania. Parliamo della sentenza del 16 luglio 2015, con la quale la Corte ha condannato l’Italia al pagamento di una multa forfettaria di 20 milioni ed una penalità di mora da 120mila euro al giorno per ogni giorno di mancato adeguamento alla sentenza. Ebbene, cosa è cambiato dal 16 luglio? Poco, molto poco. Basti questo: solo a fine novembre il Governo ha approvato un decreto in cui si prevedono specifici “interventi straordinari per la Regione Campania”. Troppo tardi. Tanto che, il 12 febbraio scorso, è arrivata la seconda ingiunzione di pagamento della penalità giornaliera: altri 22,2 milioni di euro. Da versare entro la fine di marzo. Categoricamente. E il rischio, ora, è che il monte da versare possa crescere: sono 17 infatti le procedure d’infrazione ambientale (dall’Ilva a Malagrotta) in attesa di sentenza.

Twitter: @CarmineGazzanni