L’Italia senza strategia sui dazi: Urso in tilt per difendere Trump

Sui dazi l'Italia e il ministro Urso sono ancora senza strategia e l'unica speranza che hanno è che sia l'Ue a risolvere il problema.

L’Italia senza strategia sui dazi: Urso in tilt per difendere Trump

Nessuna strategia. Nessuna idea per affrontare i dazi. E nessuna intenzione di condannare la guerra commerciale di Donald Trump. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, punta tutto sul negoziato tra Usa e Ue. Con la speranza che sia Bruxelles a sistemare le cose, perché il governo italiano in questo momento neanche ci sta provando. Schierato più con gli interessi di Trump che con quelli delle sue aziende.

Nell’informativa al Senato, Urso ribadisce l’obiettivo dei “dazi zero”, ma lascia intendere che l’Italia naviga a vita e che non ha alcuna strategia in caso di conferma delle tariffe verso l’Ue. La speranza è che qualcuno sistemi tutto al posto suo, senza così dover indispettire Trump. Il ministro si limita a riportare un resoconto dell’attuale situazione, fornendo una stima degli effetti dei dazi al 20%: parliamo di un impatto di “circa il 10% sull’esportazione italiana negli Stati Uniti in caso di dazi reciproci al 20%”, secondo il centro studi del ministero. Se le tariffe si dimezzassero al 10%, si scenderebbero al 6,5%. I rischi maggiori sono per i settori della componentistica e della farmaceutica. Nulla di nuovo. Ma Urso rivendica ancora l’operato del governo e la sua scelta di “agire e non reagire”. Anche se è difficile capire quale sia stata l’azione, oltre al viaggio di Giorgia Meloni a Washington a giochi già fatti (e tariffe già sospese).

Dazi, nulla di nuovo: Urso e il governo senza strategia

Sull’informativa di Urso non possono che essere critiche le opposizioni, a partire dal Movimento 5 Stelle: i parlamentari delle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato sottolineano di aver ascoltato “Urso farneticare di cabine di regia a Palazzo Chigi e di immaginari meriti del governo”. Una vera e propria “fuga dalla realtà”, secondo i 5 Stelle, anche con riferimento ai “26 mesi consecutivi di calo della produzione industriale” o al “fiasco del carrello tricolore contro l’inflazione”. I pentastellati chiedono a Urso di fare “un favore alle aziende: si dimetta subito”.

Che il governo sia in tilt sui dazi lo sottolinea anche la deputata Pd e vicepresidente della Camera, Anna Ascani: “Più che un’informativa quella del ministro Urso è stata una confessione: al governo degli effetti dei dazi americani non importa nulla. Li ha minimizzati all’inizio, continua a farlo adesso. Nessuna strategia o proposta per aiutare cittadini e imprese. Un’inadeguatezza allarmante”. Denunciata anche da Italia Viva, con la capogruppo al Senato Raffaella Paita: “Viene in aula con colpevole ritardo e usa parole miti nei confronti di Trump, il suo leader sovranista, per tentare di giustificare i dazi, dovrebbe chiedere scusa e dimettersi”.