Lo scandalo Vatileaks si allarga: indagato pure Paolo Berlusconi. L’editore si sarebbe piegato ai ricatti della Chaouqui

Lo scandalo Vatileaks continua ad allargarsi e a mietere vittime. Paolo Berlusconi, infatti, è indagato dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino. La sua iscrizione, secondo quanto si apprende, è un atto dovuto in base alle carte giunte dalla Procura di Terni sulla compravendita del castello di San Girolamo a Narni. Da quelle carte emergerebbero pesanti minacce, non denunciate dallo stesso editore. La giovane donna infatti avrebbe utilizzato notizie apprese in Vaticano per minacciare e ricattare. E per rendere più efficaci gli avvertimenti, Chaouqui avrebbe fatto valere proprio il ruolo di componente della Cosea. Il metodo sarebbe stato usato anche contro Paolo e Silvio Berlusconi. La Chaoqui si sarebbe rivolta al primo, editore de Il Giornale avvertendo che avrebbe fatto in modo di far accogliere le richieste di rogatoria della magistratura nei confronti dell’ex Cavaliere, e reso noto il contenuto delle istanze, se non fossero stati esauditi i suoi desideri. In particolare, la donna avrebbe chiesto che il vaticanista di Mediaset e collaboratore del quotidiano, Fabio Marchese Ragona, non scrivesse più. E in effetti il giornalista per un periodo non si occupò di vicende vaticane. Per questo Francesca Chaouqui è indagata per induzione alla concussione e intrusione informatica dalla procura di Roma. Ma sarebbe indagato anche Mario Benotti, funzionario di palazzo Chigi, accusato anche lui di intrusione informatica ed estorsione.