Lo schiaffo della Spagna: per salvare Gaza annulla un contratto da 700 milioni con Israele

La Spagna boicotta Israele: il governo guidato da Sanchez annulla un contratto (per armi) da quasi 700 milioni di euro con Israele.

Lo schiaffo della Spagna: per salvare Gaza annulla un contratto da 700 milioni con Israele

Qualche timida condanna, solo a parole, non può bastare. Così il premier spagnolo, Pedro Sanchez, dà uno schiaffo morale a chi, in Ue e in Italia, condanna Israele per quanto sta facendo a Gaza, ma senza poi fare mai nulla di concreto. Il governo in Spagna ha invece annullato un contratto del valore di circa 700 milioni per lanciarazzi di progettazione israeliana.

La scorsa settimana Sanchez aveva annunciato la volontà di consolidare, anche per legge, il divieto di vendita o acquisto di equipaggiamenti militari con Israele proprio per la guerra in corso a Gaza. Parole a cui ha fatto seguito questa decisione.

Lo schiaffo della Spagna: annullato contratto militare con Israele

Sanchez conferma quindi lo stop alla vendita e all’acquisto di armi da Israele. Il contratto in questione era stato aggiudicato a un consorzio formato da aziende spagnole e prevedeva l’acquisto di 12 esemplari del sistema di lanciarazzi ad alta mobilità sviluppato partendo dal sistema dell’azienda Israele Elbit Systems. La cancellazione del contratto da quasi 700 milioni è stata formalizzata sulla piattaforma ufficiale per gli appalti pubblici spagnoli.

Le azioni spagnole nei confronti di Israele non si limitato però al campo militare. Altro tema è quello della partecipazione di Tel Aviv al festival musicale Eurovision. Il presidente della Radiotelevisione spagnola (Rtve) proporrà infatti all’ente pubblico di ritirare la Spagna dalla competizione se al festival parteciperà anche Israele. La Spagna si accoderebbe a Paesi Bassi, Slovenia, Irlanda e Islanda che hanno già annunciato il ritiro in caso di partecipazione di Tel Aviv.

A questo si aggiunge ancora la richiesta del premier Sanchez di bandire Israele dagli eventi sportivi dopo la decisione degli attivisti filo-palestinesi di interrompere l’ultima tappa della Vuelta. Secondo Sanchez, Israele dovrebbe essere bandito dagli eventi sportivi internazionali così come fatto per la Russia.