Lombardia, da Moratti assist a Majorino

Presentata la lista del Partito democratico. La campagna elettorale per le regionali in Lombardia è entrata nel vivo.

Lombardia, da Moratti assist a Majorino

Pronti, partenza, via. Oramai la campagna elettorale per le regionali in Lombardia è entrata nel vivo. Ieri al Palazzo delle Stelline di Milano è stata presentata la lista del Partito Democratico che sosterrà Pierfrancesco Majorino (nella foto) alle prossime elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. Ventisei candidati tra vecchie conoscenze di Palazzo Lombardia e nuove “leve”.

Presentata la lista del Pd. La campagna elettorale per le regionali in Lombardia è entrata nel vivo

E i nomi lasciano intendere il cambio di passo che si è cercato di imprimere. Capolista è Cosima Buccoliero, dirigente penitenziario a Torino, ed ex direttrice del carcere di Bollate: “Voglio Partire dalla mia esperienza professionale per ricordare che il valore di una società non è solo quello economico, ma anche quello sociale e voglio ribadire l’importanza dell’attenzione per i fragili, così come ho sempre fatto da dirigente penitenziario”, ha commentato la capolista Buccoliero, toccando poi rapidamente anche i temi della sanità.

All’interno della rosa di candidati, “perfettamente paritaria, ci sono tredici donne e tredici uomini. La lista è sostenuta anc he da Articolo 1 e dei socialisti con i due medici Angelo Melluso ed Ester Maria Pungolino entrambi impegnati in campo sindacale. Due i candidati più giovani, entrambi 26 anni: Lorenzo Pacini e Paolo Romano», ha sottolineato la segretaria del Pd milanese Silvia Roggiani.

Ma a far discutere sono state soprattutto le parole dello stesso Majorino: “Ho l’impressione che ci sia già uno spostamento degli elettori del Terzo Polo verso di me”, ha detto il candidato presidente a margine della presentazione. Si tratta di “elettori che per la Lombardia faranno una scelta diversa da quella che hanno fatto pochi mesi fa quando in Lombardia il Terzo Polo è andato molto bene. Invece – ha aggiunto – in questo caso voteranno per me per battere Fontana. Anche perché non credo vogliano trovarsi di nuovo Fontana e Gallera”.

Quanto invece al possibile ma non ancora certo appoggio di parte del Comitato Nord a Letizia Moratti, ha aggiunto: “Il fatto che stia imbarcando un sacco di qleghisti, più leghisti di Salvini, sia coerente con la sua storia politica quale autorevole esponente della destra lombarda. Ma non mi preoccupa”.

I sondaggi certificano la rimonta giallorossa

Al di là di questo, i sondaggi riconoscono che il nome di Majorino e soprattutto l’intesa giallorossa possano piacere ai lombardi. Il presidente uscente, Attilio Fontana, si conferma il favorito. Secondo le stime dell’ultimo sondaggio Ipsos, infatti, potrebbe ottenere il 40,8-46,8 per cento di voti. Basandosi su queste proiezioni, Pierfrancesco Majorino si vedrebbe staccato di circa 9,3 punti, visto che si ipotizza possa aggiudicarsi il 31-36 per cento di preferenze. Letizia Moratti, infine, oscilla tra il 17,5 per cento e il 20,5.

Nel corso della giornata, però, c’è stato spazio anche per provare a sedare le polemiche riguardo la candidatura, fortemente voluta da Majorino, del virologo Fabrizio Pregliasco. ”L’irrituale autocandidatura del dr. Pregliasco ad assessore alla Sanità in Lombardia conferma le nostre preoccupazioni sul rischio che la condizione della salute pubblica nella nostra Regione non venga radicalmente modificata”, ha dichiarato Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica.

Il problema nasce dal fatto che Pregliasco è direttore sanitario del gruppo San Donato, uno dei principali gruppi privati in sanità. Majorino si è subito affrettato a dire che il virologo “è un valore aggiunto, sono molto contento che una figura così forte e autorevole abbia fatto questa scelta coraggiosa”. Ma al momento nessuna presa di posizione, come avrebbe voluto Medicina Democratica, per scongiurare che proprio lui diventi assessore alla sanità.

 

Leggi anche: Ursula non fa sconti a Giorgia. Niente rinvii sul Pnrr. Fumata nera al vertice tra Meloni e von der Leyen. In ballo ci sono 16 miliardi per 27 obiettivi entro giugno