L’ultima giravolta di Trump: ora Zelensky è gentile

I 32 Paesi alleati della Nato non fanno menzione al futuro ingresso di Kiev nell’Alleanza diversamente da un anno fa

L’ultima giravolta di Trump: ora Zelensky è gentile

Donald Trump ci ha abituati con le sue intemperanze a repentini cambi di opinione e strategie. Ultima in ordine di tempo è quella sul leader ucraino Volodymyr Zelensky. Ci ricordiamo tutti il famoso litigio tra Zelensky e Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca. Ebbene tutto passato, tutto perdonato.

Dopo l’incontro tra i due di ieri a margine del vertice Nato a L’Aja, Trump si è abbandonato a un profluvio di tenerezze verso Zelensky.

Per Trump ora Zelensky è una persona “gentile”

L’incontro con Zelensky – dichiara Trump – “non avrebbe potuto andare meglio”. Trump da che lo considerava ingrato e irriconoscente ora lo definisce una persona “gentile” che combatte “una battaglia coraggiosa”. E del presidente russo Vladimir Putin dice: “Penso che sia mal consigliato”.

Trump ha ribadito che, nella recente telefonata con lo zar, Putin gli abbia offerto aiuto sull’Iran ma lui ha risposto: “No, ho bisogno di una mano sulla Russia”. Il presidente americano ha ammesso che la promessa di risolvere la guerra in Ucraina in 24 ore era ironica.

Il cambio di atteggiamento nei confronti di Zelensky di Trump si spinge fino alla possibilità di fornirgli supporto. “Vediamo se riusciamo a dare dei Patriot all’Ucraina, sono molto difficili da ottenere”, dice Donald.

Zelensky ringrazia Trump e gli Usa

Un incontro “lungo e significativo con il Presidente Trump. Abbiamo affrontato tutte le questioni veramente importanti. Ringrazio il Signor Presidente, ringrazio gli Stati Uniti. Abbiamo parlato di come raggiungere un cessate il fuoco e una vera pace. Abbiamo parlato di come proteggere il nostro popolo. Apprezziamo l’attenzione e la disponibilità a contribuire ad avvicinare la pace”, ha affermato il presidente ucraino.

Ma gli alleati non fanno menzione dell’ingresso di Kiev nella Nato

La dichiarazione finale del vertice Nato non prevede una netta definizione dell’invasione russa in Ucraina come “guerra di aggressione”, sebbene gli alleati si dichiarino “uniti di fronte a profonde minacce e sfide alla sicurezza, in particolare la minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euro-atlantica e la persistente minaccia del terrorismo”.

Gli alleati ribadiscono il loro impegno sovrano a fornire sostegno all’Ucraina.

Ma dal documento, come ampiamente previsto, è escluso ogni menzione ad un futuro ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza, al contrario di quanto accadde a Washington l’anno scorso, dove si stabilì il principio del “percorso irreversibile”.

Non figurano nemmeno riferimenti agli impegni finanziari per l’Ucraina – l’anno scorso c’erano i 40 miliardi all’anno – che, appunto, ora diventa “un impegno sovrano”.

I volenterosi promettono nuove sanzioni alla Russia

Al termine del vertice la premier italiana Giorgia Meloni ha avuto un incontro con i leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito (formato E5) con il segretario generale della Nato Mark Rutte e con Zelensky.

I leader hanno ribadito il continuo sostegno all’Ucraina, alla sua autodifesa e alla sua industria della difesa, anche a fronte dei brutali attacchi russi contro i civili, e il mantenimento della pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni. Lo ha reso noto Palazzo Chigi.