L’ultima truffa della crisi economica arriva dal Nord: taniche di benzina a metà prezzo. Ma è soltanto acqua colorata. A Novara i carabinieri lanciano l’allarme

di Nicoletta Appignani

Benzina a metà prezzo, sembrerebbe un miracolo di questi tempi. E infatti si tratta di una truffa che sembra essere approdata nel nord Italia, complice il momento di crisi economica e il prezzo del carburante, ormai alle stelle.

Come funziona
Da alcune segnalazioni, sembra che i malviventi arrivino a bordo di un furgoncino bianco. Una persona scende e si posiziona davanti a un distributore di benzina con una tanica piena, aspettando la malcapitata vittima. Quando un automobilista si ferma, il truffatore si avvicina e gli chiede se nel suo serbatoio debba inserire benzina o gasolio. E guarda un po’, qualsiasi sia la risposta, si tratta proprio del tipo di carburante che a lui è “avanzato”.
“Te la vendo a metà prezzo” propone l’imbroglione. L’altro ovviamente nella maggior parte dei casi si mostra dubbioso ma nessuno pretende una fiducia immediata. Per questo segue anche un invito, o più che altro una proposta insistente: “Se non ti fidi, te la faccio provare con la mia macchina”. La vittima ovviamente accetta e così il truffatore versa nel serbatoio dell’auto un po’ del contenuto di una tanica. In pratica tutto il carburante che si trova all’interno di una piccola protesi, collegata al tubo che fuoriesce dal contenitore. Ed effettivamente quella parte, che dall’esterno è invisibile, contiene davvero benzina o gasolio, a seconda dei casi. Così la vittima tutta contenta per l’ottimo affare, acquista una o più taniche da 5 litri e riparte a bordo del proprio mezzo. Il problema? Quando arriva a casa – o peggio – quando versa il contenuto della tanica nel serbatoio, scopre l’amara verità: altro che carburante, quella nella tanica è soltanto acqua colorata. Un trucco, questo, che può costare un minimo di 300 euro di intervento del meccanico, se non scoperto in tempo. Così, dopo che già a Varese si è sparsa la voce, in questi giorni i carabinieri di Novara hanno iniziato a raccogliere informazioni, in seguito ad alcune segnalazioni.