L’ultimo affondo di Bergoglio sui migranti. Respingerli è un atto di guerra. Ma Salvini non si fa la croce: cacciare i clandestini è doveroso

L’ultima strage di migranti, con 25 morti accertati e decine di scomparsi solo due giorni fa a largo delle coste libiche fa indignare il Papa. Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra. Bergoglio cita il caso dei Rohingya, popolazione musulmana in fuga dal Myanmar nell’Oceano Indiano, ma è chiaro che lo stesso giudizio vale per l’Italia e per l’Europa che continuano a fare poco mentre dall’Africa migliaia di persone cercano salvezza e futuro fuggendo dal loro continente. La posizione della Chiesa sui migranti è nota, e seppure impopolare in un’epoca di nazionalismi e scarsa disponibilità all’accoglienza, fa breccia nelle coscienze. Esattamente come le immagini tragiche dei circa 700 profughi finiti in mare dopo il naufragio del loro barcone. Disperati che hanno rischiato di morire tutti, riempiendo di nuove bare il Mediterraneo.

TRAGICO BILANCIO
Solo pochi giorni fa l’ultima contabilità fissava in duemila i migranti morti nelle traversate dall’inizio dell’anno. Un numero in aumento rispetto al 2014 e che fa temere di superare le quattromila vittime.
Di qui l’affondo di Bergoglio, che parlando a braccio con i ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile in occasione del centenario della sua fondazione, ha preso ancora una volta posizione. “Se ti uccido è finito il conflitto. Ma non è il cammino”, ha detto il Pontefice secondo cui le tensioni si risolvono nel dialogo, così come i conflitti sociali e culturali. Per questo respingere i profughi è un atto di guerra, ha detto Francesco, tornando sul difficile tema dell’accoglienza ai migranti. Posizione che secondo molti sta spingendo i migranti a tentare il grande salto verso l’Occidente, con il conseguente aumento dei profughi in arrivo in tutta Europa e le vittime delle terrificanti traversate tra le due sponde del Mediterraneo a bordo di improbabili natanti. Il 17 giugno, a San Pietro, Bergoglio aveva invitato a “chiedere perdono per le istituzioni e le persone che chiudono le loro porte a gente che cerca aiuto e cerca di essere custodita” mentre il 30 maggio aveva sottolineato come sia “un attentato alla vita” lasciar morire i migranti sui barconi. Una posizione, quella del Papa, ancora una volta osteggiata dal leader della Lega Matteo Salvini che ha definito “un dovere” respingere i clandestini.

I RISCHI DELL’INTEGRALISMO
Francesco ha fatto cenno anche all’integralismo cattolico, “un male da evitare”. L’atteggiamento verso chi non ha la nostra stessa fede deve essere di apertura. E a questo proposito il Papa ha posto l’accento sulle persecuzioni dei cristiani in Medio oriente, nel giorno in cui decine di cristiani sono stati sequestrati in Siria dall’Isis: “In Medio Oriente stiamo vedendo che tanta gente non è rispettata, le minoranze religiose, i cristiani, ma non solo non sono rispettati, ma tante volte sono uccisi, perseguitati. Perché? perché non si rispetta la loro identità”, ha sottolineato il Pontefice. L’incontro è stata l’occasione per ammonire i giovani: “Un giovane senza coraggio è un giovane annacquato, è un giovane vecchio”. E ha proseguito: “Alcune volte mi viene di dire ai giovani: ‘Per favore, non andare in pensione!’, perché ci sono giovani che se ne vanno in pensione a 20 anni: hanno tutto sicuro, nella vita, tutto tranquillo e non hanno la tensione”.