Le Lettere

Ma chi è il matto?

Trump ha sconcertato tutti dicendo che vorrebbe la Russia e anche la Cina nel G7. Non ho ancora capito se è un pazzo o un furbo di sette cotte.
Ilde Kestler
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Gentile lettrice, non è importante sapere se la stravaganza, diciamo così, di Trump sia un fatto connaturato alla fisiologia dell’individuo o una tecnica del caos controllato. L’importante è capire che la politica egemonica americana è sempre uguale a sé stessa: usare la frusta con l’Europa per tenerla in servitù e sottomettere gli altri con la forza delle armi o la forza economica (sanzioni). L’unica differenza è metodologica. Trump enuncia la strategia con bastone e carota, minacce, adulazioni, dazi, tasse mercantili, ecc. Biden invece lo faceva con fatti sottaciuti ma chiarissimi: fu lui a innescare la crisi ucraina nel 2014 col colpo di Stato a Kiev pilotato dalla “sua” Nuland e poi nel 2021 negando a Mosca un negoziato, e fu lui ad annunciare (7 febbraio 2022) e ordinare (26 settembre 2022) il sabotaggio dei Nord Stream, come descritto millimetricamente dal premio Pulitzer Seymour Hersh. Cambiano i metodi insomma, ma il piano è lo stesso. È indiscutibile che l’obiettivo finale sia il salasso della Russia e infine l’assalto alla preda grossa, la Cina. Questo naturalmente lo sanno sia Putin che Xi. Non a caso Pechino fornisce un sostegno a Mosca nella guerra e non a caso dal 2003 fabbrica 100 nuove atomiche l’anno. Russia e Cina insieme resisteranno o insieme cadranno. Attorno a loro si sta coagulando un magma che è ancora fluido (Nord Corea, Sudafrica e altri), ma costituisce il seme d’una futura alleanza anti Nato e anti unipolarismo.