Mai tanti lavoratori stagionali. Smontata la balla dei fannulloni

Nel 2022 è stato raggiunto il record di assunzioni di lavoratori stagionali: 1.018.089, circa 94mila in più del 2021.

Mai tanti lavoratori stagionali. Smontata la balla dei fannulloni

I dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps fanno crollare un’altra bufala della destra contro il Reddito di cittadinanza. Che, a dire di Meloni e Salvini o di Renzi e Calenda, sarebbe responsabile della carenza di manodopera specie per i lavori stagionali. Ebbene lo scorso anno è stato raggiunto il record di assunzioni di lavoratori stagionali: 1.018.089, circa 94mila in più del 2021.

Nel 2022 è stato raggiunto il record di assunzioni di lavoratori stagionali: 1.018.089, circa 94mila in più del 2021

Nel 2018, prima dell’introduzione del Reddito di cittadinanza, erano state quasi 655mila. Complessivamente il mercato del lavoro si è mostrato vivace tutto lo scorso anno. L’occupazione ha potuto dunque recuperare i volumi del 2019 con un aumento sostenuto per i contratti a tempo indeterminato. Nell’anno sono stati attivati 8.058.560 contratti di lavoro mentre ne sono cessati 7.617.318, con un saldo positivo di 441.242 unità.

Per i contratti stabili si è registrata una variazione netta positiva di 336.455 unità sul 2021 e di oltre 705.000 rispetto al 2019. Il dato è stato trainato dalle costruzioni che hanno registrato 71.691 contratti stabili in più sul 2021 e 192.320 in più sul 2019. Nell’anno si registra poi un boom dei licenziamenti economici (+41%) con oltre 377.000 uscite decise dal datore di lavoro.

Il Reddito di cittadinanza non toglie manodopera. Ma se le paghe sono dignitose i lavoratori si trovano

Ma il confronto è con un anno nel quale vigeva fino al 30 giugno il blocco dei licenziamenti a causa dell’emergenza economica legata alla pandemia. I licenziamenti disciplinari sono stati 116.569, in aumento del 9,2% sul 2021. Resta consistente il fenomeno delle dimissioni legato in parte a scelte personali seguite alla pandemia, ma anche alla crescita dei passaggi da un lavoro all’altro in un momento di fermento economico.

Nel 2022 si sono registrate 1.255.706 dimissioni, con un aumento del 9,74% sul 2021 e un incremento del 24% rispetto al 2019, prima che scoppiasse l’emergenza Covid.