Una nuova fase di maltempo si profila sull’Italia nei prossimi giorni: secondo l’agenzia stampa, un bis di perturbazioni interesserà le medesime zone già colpite recentemente, provocando ulteriori piogge abbondanti, con conseguente aumento del rischio di allagamenti ed esondazioni. In particolare, il meteorologo responsabile media di iLMeteo.it, Lorenzo Tedici, segnala che «altra pioggia sul bagnato» è all’orizzonte, con accumuli che potrebbero superare i 400 mm in poche ore in alcune aree.
Le aree più esposte sono quelle tirreniche occidentali dalla Liguria fino alla Sicilia. Le regioni maggiormente a rischio nei prossimi giorni sono l’Alta Toscana, in particolare zone come le Alpi Apuane, dove le correnti umide provenienti dal mare si sollevano per effetto orografico e condensano in piogge abbondanti.
Previsioni giorno per giorno
- Mercoledì 22 ottobre: al Nord molto nuvoloso o nebbioso, con rovesci in particolare sullo Spezzino; al Centro nuvoloso con rovesci su Toscana, Umbria e locali sul Lazio; al Sud rovesci sul basso Tirreno, schiarite altrove.
- Giovedì 23 ottobre: peggioramento deciso con l’abbassamento della corrente a getto polare verso il Mediterraneo e la nascita di un ciclone profondo (circa 995 hPa) tra Francia e Italia. Il maltempo intenso interesserà gran parte del Centro-Nord, con piogge diffuse e venti forti; al Sud invece le temperature resisteranno sopra la media. Ancora una volta saranno protagonisti il Golfo Ligure, la Liguria di Levante e l’Alta Toscana.
- Venerdì 24 ottobre: miglioramento atteso al Nord con tregua più asciutta, sole e nebbie in Val Padana; al Centro giornata soleggiata; al Sud cielo variabile con temperature ancora superiori alla media.
Perché questa ondata è così pericolosa
Secondo quanto riportato, nelle regioni tirreniche occidentali sono stimati accumuli di circa 250 mm in aggiunta ai circa 200 mm già caduti: in totale quindi potremmo superare i 400 mm di pioggia in tre giorni — l’equivalente di tre mesi di precipitazioni concentrate in poche ore.
Un volume così rilevante, unito al terreno già saturo e ai corsi d’acqua in ripresa, accentua il rischio di fenomeni critici: allagamenti, esondazioni, frane o smottamenti in aree montane e collinari. Inoltre, le correnti umide marittime che incontrano barriere orografiche (come le Alpi Apuane) contribuiscono a concentrare le precipitazioni in modo localizzato e intenso.
Quali zone tenere d’occhio
- Liguria di Levante: estremo levante ligure costiero e interno, già colpito in precedenza.
- Alta Toscana: parte costiera e zone montane vicine alle Alpi Apuane.
- Settore di confine Piemonte–Valle d’Aosta: tra le Alpi occidentali e settentrionali.
- Basso Tirreno: in estensione verso il Sud lungo il settore tirrenico.
Gli aggiornamenti dei modelli segnalano instabilità crescente nelle regioni tirreniche e locali rovesci al Centro-Sud, benché in misura minore rispetto al Centro-Nord.
Cosa fare in attesa e come prepararsi
Vista la situazione, si raccomanda:
- Tenersi aggiornati sulle allerte meteo emesse dalla Protezione Civile e dai centri regionali competenti.
- Evitare spostamenti non indispensabili nelle aree colpite o a rischio nei giorni di maltempo intenso, in particolare giovedì.
- Proteggere luoghi vulnerabili come scantinati, box, zone a rischio allagamento.
- Evitare sosta sotto alberi isolati o pareti di roccia in frana, specie in aree montane o collinari.
- Chi deve transitare lungo litorali o versanti esposti al vento forte (ad es. Liguria) deve fare attenzione anche a mareggiate o mare mosso.
Tendenza verso fine settimana e oltre
Fra venerdì e il weekend è prevista una fase di pausa: venerdì al Nord e al Centro dovrebbe prevalere il sole o una nuvolosità residua, mentre al Sud il clima sarà ancora mite e variabile. Successivamente, però, modelli come quelli di 3Bmeteo suggeriscono che un nuovo flusso atlantico potrebbe instabilizzare nuovamente il tempo nelle regioni tirreniche e settentrionali.