Mamma li turchi! Ci vogliono scippare la Concordia

Quella che sembrava una lotta tutta italiana per accaparrarsi i rottami della Costa Concordia sembra stia prendendo una piega diversa. Una rotta per usare un linguaggio nautico. Perché un dossier di Fincantieri mostrerebbe l’inidoneità del porto di Piombino, in Toscana, che non sarebbe pronto per lo smaltimento della nave entro i tempi previsti. A nulla sono servite le rassicurazioni del governatore toscano Enrico Rossi: perché sarebbe necessario più tempo per adeguarlo. E così è spuntata la Turchia.

La speranza italiana sembra attaccata soltanto al porto di Palermo. Regione Siciliana e comune di Palermo hanno deciso di affrontare questa dura battaglia per portare nel capoluogo siciliano il relitto della Costa Concordia riemerso dalle acque del Giglio. Ma c’è anche un’altra posta in gioco ovvero l’accordo quadro per dotare i cantieri navali di un nuovo bacino da 80 mila tonnellate specifico per l’off shore, ovvero per le piattaforme petrolifere. Di tutto questo si è discusso durante una riunione cruciale che si è tenuta a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

E quindi quale sarà la destinazione dell’ultimo viaggio della Concordia? L’ipotesi turca è quella che si è fatta largo sempre più.  Ipotesi avvalorata anche dal fatto che le cinque lance della Costa, custodite all’Argentario, saranno portate certamente in Turchia in una nave portacontainer per lo smaltimento. Questa operazione dovrebbe avvenire tra il  23 e il 30 settembre. Ma è la stessa Fincantieri ad auspicare che il porto palermitano possa rispettare i requisiti necessari.