Manganellate selvagge agli studenti, la polizia a Pisa perde la testa. Brutalità inaudita al corteo pro Palestina, protestano i docenti. Chiesta la rimozione del questore

Manganellate selvagge agli studenti, la polizia a Pisa perde la testa. Brutalità inaudita al corteo pro Palestina, protestano i docenti

Manganellate selvagge agli studenti, la polizia a Pisa perde la testa. Brutalità inaudita al corteo pro Palestina, protestano i docenti. Chiesta la rimozione del questore

In Italia spira vento di cariche e manganellate delle forze dell’ordine sugli studenti che manifestano per la Palestina. A Firenze gli studenti con i sindacati di base e comunità palestinese hanno provato a raggiungere il consolato americano e sono stati caricati. Momenti di tensione anche a Catania. Ma è a Pisa che la reazione dei poliziotti in tenuta antisommossa ha acceso le proteste dell’opposizione. Il corteo di studenti (giovanissimi e pochi) voleva raggiungere piazza dei Cavalieri ma gli agenti hanno caricato e manganellato. I video dell’eccesso di forza dei poliziotti ieri è rimbalzato sui social, provocando una diffusa indignazione. Sono quattro gli studenti fermati.

Nelle immagini si vedono due di loro sbattuti con la faccia a terra per essere ammanettati. Una settimana fa tensione, manganellate di polizia e carabinieri e lancio di oggetti da parte dei manifestanti a Bologna, nei pressi della sede Rai regionale dove era in corso la manifestazione dei Giovani palestinesi. La prima fila del presidio si è avvicinata agli agenti schierati, sono partite manganellate e colpi di scudo. Dieci giorni fa sette manifestanti feriti (crani, palpebre e zigomi rotti ricuciti con i punti) e il presidio disperso a manganellate a Napoli. Si manifestava contro l’ad Rai Roberto Sergio per le polemiche su Sanremo. A Firenze il 21 novembre scorso poliziotti in assetto anti sommossa manganellavano i ragazzi che sfilavano in una manifestazione autorizzata in forma di presidio proprio nel giorno della seduta del Senato accademico dove gli studenti avrebbero voluto mettere ai voti una mozione che impegnava l’ateneo a “congelare” i rapporti accademici con le università israeliane finché fossero proseguiti i bombardamenti a Gaza.

A ottobre dell’anno scorso a Torino erano chiare ed evidenti le immagini di poliziotti che caricano con violenza ragazze e ragazzi che manifestavano pacificamente contro le politiche dell’esecutivo e per sensibilizzare la premier perché siano messe in campo azioni concrete a favore del diritto allo studio e del lavoro dei giovani. I manganelli stanno diventando un’odiosa abitudine.

Ieri a Pisa il consigliere comunale di Unione popolare Ciccio Auletta ha chiesto che il questore Sebastiano Salvo venga “rimosso subito” sottolineando che “l’episodio si inserisce in un quadro più ampio di repressione”. La Questura si è difesa sostenendo che “il corteo non era autorizzato” e che “è mancata l’interlocuzione con i rappresentanti dei promotori”: ”la carica è stata determinata – dice il questore – da un momento di tensione scaturito da un contatto fisico tra alcuni manifestanti e i poliziotti che impedivano l’accesso alla piazza dei Cavalieri”. Ma le parole più dure arrivano da un gruppo di docenti del liceo artistico Russoli che si dicono “sconcertati” per “minorenni manganellati senza motivo, perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina era assolutamente pacifico”. “Senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, – spiegano i docenti – abbiamo assistito a scene di inaudita violenza.

Come educatori siamo allibiti: riteniamo che qualcuno debba rispondere dell’inaudita e ingiustificabile violenza”. Anche l’Università di Pisa ha espresso “profonda preoccupazione e sconcerto” per gli scontri e chiesto “chiarimenti sull’accaduto e sull’operato delle forze dell’ordine”, auspicando che “tutte le autorità competenti intervengano per garantire la corretta e pacifica dialettica democratica, tutelando la sicurezza della popolazione e della comunità studentesca”, dice il rettore Riccardo Zucchi La repressione da sempre è il miele degli incapaci e questo tempo ne è golosissimo.