La pressione fiscale con la cura Meloni non è mai stata così alta negli ultimi dieci anni. Quest’anno siamo arrivati a 42,8% a fronte del 42,5 del 2024. E con la Manovra rischia di salire ancora di più, considerando la pioggia di imposte piccole e grandi in arrivo. Per gli istituti di credito arriva l’aumento dell’Irap di due punti percentuali, lo slittamento delle Dta e la possibilità di attingere alle riserve con aliquote ridotte nei primi due anni. Viene anche ulteriormente ridotta la deducibilità sulle perdite pregresse. L’aumento dell’Irap vale anche per le assicurazioni.
Manovra: una pioggia di tasse piccole e grandi in arrivo
Gli automobilisti nel 2026 dovranno farsi carico di un aumento delle tasse su alcune polizze Rc Auto, come per l’infortunio conducenti. Il prelievo fiscale sale dal 2,5 al 12,5%, e verseranno nelle casse dello Stato 115 milioni di euro in più. Per loro un’altra stangata arriva dall’aumento delle accise sul gasolio. Da qualche anno non si toccavano, e c’era anzi chi prometteva di ridurle, ma dal ‘26 scatta un rincaro dell’imposta sul gasolio di 4,05 centesimi al litro, che viene dunque equiparata a quella della benzina.
Una stangata dall’Rc auto alle sigarette
Salgono le tasse sulle sigarette, 15 centesimi al pacchetto da gennaio, poi altri 11 e ancora 14 nel ‘28. Sale pure la tassa di soggiorno nelle grandi città d’arte, i cui sindaci potranno chiedere fino a 12 euro al giorno a chi pernotta nelle strutture ricettive, e scatta un extra di 5 euro nei comuni “olimpici” (a Venezia si potrebbe arrivare a 15 euro a notte).
L’aliquota della cosiddetta Tobin Tax sulle transazioni finanziarie raddoppia, passando dallo 0,02% allo 0,04%. La misura dovrebbe generare un extragettito stimato in 337,3 milioni di euro a decorrere dal prossimo esercizio finanziario. Aumentano pure le tasse sulle criptovalute, con il prelievo sui profitti che sale dal 26 al 33%. Altra tegola sui consumatori arriva dalla tassa di due euro sui pacchi dai paesi extra Ue di valore fino a 150 euro.
Dagli affitti brevi alla Tobin tax
La versione definitiva dell’articolo 7 stabilisce un sistema a due aliquote per la cedolare secca. Il prelievo resta al 21% esclusivamente per la prima unità immobiliare messa a reddito dal contribuente. A partire dal secondo immobile locato con la formula degli affitti brevi (durata inferiore ai 30 giorni), l’aliquota è al 26%. La stretta più significativa riguarda però i multiproprietari: dal terzo immobile in poi, scatta la presunzione di attività imprenditoriale. I proprietari saranno obbligati all’apertura della Partita Iva, uscendo dal regime forfettario della cedolare e rientrando nella tassazione ordinaria Irpef, con i relativi adempimenti contabili e previdenziali.