La Sveglia

Marina parlava da figlia, però sembrava Silvio Berlusconi

Marina parlava da figlia, però sembrava Silvio Berlusconi. Ha scritto una lettera per spiegare che il padre era stato “perseguitato” dai pm

Marina parlava da figlia, però sembrava Silvio Berlusconi

Ricapitolando. Nel bel mezzo dello scontro tra politica e magistratura acceso dal ministro Nordio che – maestro delle parole in libertà – aveva messo in dubbio l’utilità del concorso esterno in associazione di tipo mafioso la figlia di Silvio Berlusconi, Marina, aveva scritto una lettera per spiegare che il padre era stato “perseguitato” dalla magistratura.

C’era in quella lettera anche un attacco ai magistrati che a Firenze indagano sui mandanti delle stragi del 1993: tra gli indagati risultava Silvio Berlusconi e ora è rimasto solo Marcello Dell’Utri.

Per spegnere l’inevitabile recrudescenza provocata dalla “discesa in campo” la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sculacciato Nordio accusandolo di essere “troppo poco politico” (dove “politico” è sinonimo di “furbo”) e ci ci ha spiegato di non dovere nessuna risposta alla figlia di Silvio poiché “non è un soggetto politico”. Sembrava chiusa qui e invece Marina Berlusconi ha ripreso carta e penna per scrivere – ancora – per dirci di essere stata fraintesa (“strumentalizzata”).

Ovviamente ha precisato anche di essere intervenuta “come figlia”. Si è dimenticata di dire che la “politicizzazione” delle sue parole è opera soprattutto dei parlamentari di Forza Italia. Si è dimenticata di dire anche che quel partito ha un debito con lei e i suoi fratelli di una novantina di milioni di euro. Però Marina Berlusconi ci ha tenuto a precisare che ha “stima e rispetto per Giorgia Meloni”. Dai, è evidente che non ci sia politica in un botta e risposta così. Ci siamo sbagliati noi.