Marino è sempre più solo. Pure il renziano Improta lascia la giunta del sindaco. L’addio dell’assessore accelera il cambio di passo necessario per affrontare Giubileo e Olimpiadi

Inutile girarci intorno: il renziano Guido Improta inizia la ritirata dei fedelissimi del Governo dalla giunta Marino. L’assessore alla mobilità lo nega, ma le dimissioni arrivate dopo il via libera di Maria Elena Boschi (“l’onestà non basta. E se sarà necessario procederemo con lo scioglimento del Comune”) sono un segnale evidente: Ignazio Marino è sempre più solo. E non ha dalla sua parte Palazzo Chigi che preme affinchè il sindaco di Roma rimetta il mandato. Dunque non attechiscono le parole di Improta, che ha voluto smarcare la sua decisione dal contesto politico che sta vivendo la Capitale e il suo sindaco. “Si sapeva che la mia esperienza, e lo dissi anche in tempi non sospetti, era da considerare a termine, dopodiché questo termine doveva essere concordato per non penalizzare l’attività del sindaco”. E ancora. “Aderisco alla richiesta di Orfini, di non far assumere un significato politico a una scelta personale”.

LA SMENTITA
Stessa risposta anche di fronte al sospetto che dietro la sua decisione, o almeno la sua tempistica, ci sia anche lo “zampino” del premier Matteo Renzi: “Sono una delle centinaia di migliaia di persone che ha votato Renzi alle primarie, non so se questo sia sufficiente per essere etichettato come “renziano” ma sicuramente non è corretto dire che delle scelte di tipo personale implichino una valenza politica addirittura del presidente del Consiglio” ha risposto. Quindi ha negato: “Non c’è alcun nesso di causa-effetto”. Sarà, ma le sue dimissioni sono chiaramente un’altra spinta dei renziani per buttare giù dalla poltrona il sindaco.

I RISCHI
Su questo punto, però, il primo cittadino sembra irremovibile. Anche se l’inchiesta di Mafia Capitale fa male alla città e rischia di compromettere le future manifestazioni che si terrano nella città eterna. A cominciare dall’imminente Giubileo straordinario indetto dal Papa, fino ad arrivare alle Olimpiadi del 2024. Ma qualunque decisione prenderà il prefetto Gabrielli, se sciogliere o meno per infiltrazioni mafiose il Campidoglio, il Governo ha già deciso di staccare la spina.