Maternità surrogata reato universale. Il voto manda in pezzi l’opposizione

Un emendamento di Magi fa implodere il Centrosinistra. La maggioranza esulta, il testo sulla maternità surrogata al Senato per il sì definitivo.

Maternità surrogata reato universale. Il voto manda in pezzi l’opposizione

Una Caporetto inimmaginabile fino a ieri per tutte le opposizioni. In particolare per il Pd. Ed è un esito che brucia, soprattutto considerando il tema in discussione: la maternità surrogata. Ieri Montecitorio ha votato sulla proposta di legge fortemente voluta dalla maggioranza e in particolar modo da Fratelli d’Italia. La norma prevede, in estrema sintesi, la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano.

Oggi infatti la pratica è vietata nel nostro Paese, ma consente ai cittadini italiani di recarsi all’estero – nei Paesi in cui è possibile la gestazione per altri – per poi riportare il proprio figlio in patria, dove ovviamente viene riconosciuto. Con la nuova legge, invece, se dovesse venire approvata definitivamente, tutto questo non sarà più possibile. E così pare che andrà, considerando quantomeno il risultato di ieri a Montecitorio: l’Aula della Camera dei Deputati ha approvato il testo con 166 voti, 109 contrari, 4 astenuti. Ora la palla passa al Senato dove difficilmente le cose potrebbero venire capovolte.

Un emendamento di Magi fa implodere il Centrosinistra. La maggioranza esulta, il testo sulla maternità surrogata al Senato per il sì definitivo

Il punto, però, è il dato politico. Se la destra può infatti esultare, a uscire dal voto completamente devastato è il centrosinistra. Un emendamento presentato dal deputato di +Europa Riccardo Magi (nella foto) ha prodotto il risultato di un tutti contro tutti nell’Aula della Camera. La proposta di modifica, presentata durante il dibattito sulla proposta di legge del centrodestra che introduce il reato universale, è stata bocciata con 191 contrari, 44 astenuti e soli 9 voti a favore. A votare contro è stato l’intero centrodestra al quale si è aggiunta, dalle file del Pd, l’ex ministra Paola De Micheli.

Il Movimento 5 Stelle si è astenuto e così ha fatto anche Bruno Tabacci, anche lui iscritto al gruppo Pd. L’Alleanza Verdi Sinistra ha votato a favore. Il Pd invece è uscito dall’Aula. “Ehi segretario, stiamo discutendo della maternità surrogata. So che ti sei battuta molto nei comizi per contrastarla. Dove sei? Fra un po’ votiamo la legge”, ha sbeffeggiato il deputato di Fdi Federico Mollicone rivolgendosi alla leader del Pd Elly Schlein.

Insomma, un vero e proprio disastro. Cosa proponeva Magi? Di fatto la regolamentazione della gestazione per altri in modo dettagliato e l’istituzione di un Registro nazionale delle gestanti. Un emendamento apparso al Pd come una “forzatura” come l’ha definita la capogruppo di Montecitorio Chiara Braga. “A nostro avviso non viene presentato per emendare una legge ingiusta ma apre una questione cha meriterebbe di essere discussa in altra sede – ha spiegato in Aula – A fronte di una iniziativa violenta della maggioranza, non apre alcuna possibilità di discussione”.

Il risultato è stato una vera e propria Caporetto. Cha ha coinvolto anche il Terzo Polo. Se nel voto definitivo quantomeno le opposizioni hanno mantenuto una linea chiara (contraria al provvedimento), il Terzo Polo aveva lasciato libertà di scelta. E così si sono manifestate sensibilità molto diverse sul reato universale di maternità surrogata: 5 sì, 7 no e 4 astenuti. A votare sì al ddl sono stati Mara Carfagna, Giuseppe Castiglione, Antonio D’Alessio, Maria Chiara Gadda e Ettore Rosato. Hanno votato no invece Fabrizio Benzoni, Maria Elena Boschi, Enrico Costa, Mauro Del Barba, il capogruppo Matteo Richetti, Daniela Ruffino e Valentina Grippo. Gli astenuti sono la ex-ministra Elena Bonetti, Naike Gruppioni e Giulio Sottanelli. Come spesso accade, su questioni così delicate si scoprono puntualmente gli altarini.