Altro che quasi 1 miliardo di introiti per Venezia. Il matrimonio di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, con Lauren Sanchez non ha di certo portato benefici così consistenti alla città lagunare. Contrariamente a quanto afferma la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Le nozze dell’anno sono finite sotto accusa per aver trasformato Venezia in una sorta di grande set per miliardari, con disagi per la popolazione. Santanchè si è subito lanciata nella difesa del matrimonio, sostenendo che per la città i benefici sono stati pari a “957 milioni”. Una cifra quantomeno gonfiata, come mostra Pagella Politica. “Per farvi capire la cifra è più o meno l’introito del turismo che ha in tutto l’anno la città di Venezia”, ha detto Santanché per avvalorare la sua tesi. Le fonti citate dalla ministra sono il ministero del Turismo, l’ufficio statistico della Regione Veneto e la società di consulenza turistica Jfc.
Nozze di Bezos a Venezia, le stime di Santanchè e le analisi sull’introito
L’analisi dell’impatto economico del matrimonio di Bezos, spiega Pagella Politica, mostra che l’evento ha prodotto benefici diretti per 28,4 milioni, includendo le spese degli ospiti e i costi per l’affitto delle location. Ci sono poi 17,6 milioni di benefici indiretti, come quelli sui trasporti e altri servizi accessori. Si aggiungono benefici indotti per 8,8 milioni e altri 6,8 milioni per la filiera degli eventi, ovvero gli altri eventi collegati. Per quanto sia difficile considerare certe queste stime, sommandole si arriva a 60 milioni. E allora da dove arriva la cifra di Santanchè? Si raggiunge sommando gli 895,7 milioni stimati dall’analisi del ministero: si tratterebbe del “valore stimato della copertura mediatica globale”. In pratica circa il 90% delle cifre di Santanchè si basano sulla stima del valore pubblicitario dell’evento, una proiezione molto teorica e poco reale.
In sostanza, viene considerato nel conteggio anche quanto sarebbe costato comprare spazi in tv e giornali per avere la stessa visibilità. Calcolo molto teorico e che comunque non comprende risorse che finiscono nelle tasche di cittadini, lavoratori e imprese. Peraltro Venezia non è di certo sconosciuta nel mondo, quindi la promozione è relativa in questo caso. Tanco che lo stesso ministero spiega che la quantificazione “della visibilità economica può presentare complessità e necessita di verifica empirica”. E non si considera, inoltre, neanche il rischio di un aumento dei prezzi per la popolazione. Infine, ovviamente, non regge neanche il paragone con il fatturato turistico annuale di Venezia di 1,4 miliardi, che considera ovviamente solo soldi reali. E non i quasi 900 milioni stimati come valore pubblicitario.