Starace si illumina di immenso appalto di Stato. Enel si pappa 5 lotti su 10 e prenota mezzo miliardo di euro

Il maxiappalto per la fornitura di energia elettrica alle pubbliche amministrazioni sta rendendo felici tre società. Tra cui l'Enel guidata da Starace

di Stefano Sansonetti

Un miliardo di euro diviso in tre. Non c’è che dire, il maxiappalto per la fornitura di energia elettrica alle pubbliche amministrazioni sta rendendo felici tre società. Ma una è sicuramente più felice delle altre. Parliamo dell’Enel, guidata da Francesco Starace, molto vicino al premier Matteo Renzi e al suo Richelieu Marco Carrai. Si dà infatti il caso che ben 5 lotti su 10 della procedura siano stati assegnati al colosso elettrico, in particolare alla controllata Enel Energia. Il tutto per un valore massimo di 505 milioni di euro, la metà della maxitorta da 1,095 miliardi di euro. Quest’ultimo è il valore complessivo della commessa appena aggiudicata dalla Consip, la società controllata dal ministero del Tesoro che cura gli approvvigionamenti di beni e servizi per lo Stato ed è guidata dal renzianissimo Ad Luigi Marroni già direttore della Asl di Firenze nel periodo in cui Renzi è stato sindaco del capoluogo toscano.

I DETTAGLI
Va puntualizzato che il miliardo di euro rappresenta il valore massimo di una fornitura di energia elettrica stimata in 1.887 Gwh. In più la convenzione della Consip prevede una durata di dodici mesi decorrenti dalla data di attivazione. Ma chi sono state le altre due aziende vincitrici? Una è la Iren, la ex municipalizzata che fa sostanzialmente capo ai comuni di Torino e Genova: ha incassato due lotti del valore massimo di 245,6 milioni. La terza è la società romana Gala, guidata dall’imprenditore Filippo Tortoriello, che ha incamerato 3 lotti del valore massimo di 344,7 milioni di euro. Su Gala è curioso ricordare che nella Manovra dell’anno scorso la società è stata beneficiata da una sorta di norma ad aziendam. Fino a qualche tempo fa, infatti, i bandi Consip prevedevano che il prezzo dell’energia fornita alla pubblica amministrazione fosse legato a quello del petrolio. Gala, che da anni fa incetta di lotti Consip, era anche entrata in contrasto con la società del Tesoro per farsi riconoscere condizioni migliori di fornitura nel momento in cui il costo dell’oro nero è crollato.

IL REGALINO
Ebbene, la scorsa legge di bilancio ha introdotto la possibilità per le parti contrattuali, quindi anche per Gala, di chiedere allo Stato la revisione dei prezzi di fornitura dell’energia elettrica qualora il prezzo del petrolio abbia subìto un aumento o una diminuzione non inferiore al 10%, “tale da alterare significativamente l’originario equilibrio contrattuale”. Norma prontamente sfruttata dalla società energetica. Ciò nulla toglie alle capacità manageriali di Tortoriello, che ha fatto fare in questi anni un balzo alla sua società. Tra l’altro, per inciso, l’imprenditore è sposato con un alta funzionaria di Palazzo Chigi, Patrizia De Rose, ora a capo dell’Ufficio tecnico-scientifico e affari generali del Dipartimento politiche antidroga, ma in passato anche capo del Dipartimento pari opportunità.

Twitter: @SSansonetti