Maxi condono edilizio, Salvini: “Non è una marchetta ma giustizia sociale”

Salvini difende il maxi condono edilizio: "Non c'entra nulla con il Superbonus e non c'entra con le ville abusive".

Maxi condono edilizio, Salvini: “Non è una marchetta ma giustizia sociale”

“La legge salva casa non c’entra nulla con il Superbonus e non c’entra con le ville abusive”. È quanto ha detto il ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, a Bari parlando del maxi condono edilizio a cui lavora il suo ministero. A chi gli chiedeva un commento sulle parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che rispetto alla norma ha parlato di “marchetta elettorale”, il vicepremier ha risposto che “la legge salva casa riguarda milioni di famiglie che per piccole difformità interne alle abitazioni, magari ereditate dai nonni o dai genitori, non sono pienamente proprietari del loro appartamento perché non lo possono vendere e rogitare”.

Salvini difende il maxi condono edilizio: “Non c’entra nulla con il Superbonus e non c’entra con le ville abusive”

“Non è un condono, perché riguarda difformità interne – ha detto Salvini anche ai microfoni di RTL 102.5 -. Voglio chiarire che queste proposte su cui stiamo lavorando le abbiamo elaborate con gli ingegneri, con gli architetti, con i notai, con gli agenti immobiliari, con i sindacati. Riguardano tutto quello che è dentro le abitazioni, ovviamente non c’è nessun premio per chi ha la villa abusiva in zona sismica o in riva al fiume. Si parla di difformità interne che spesso bloccano la vendita o l’acquisto di una casa, come una piantina difforme o una finestra posizionata male, che riguardano, secondo le stime degli ingegneri, quasi l’80% delle case degli italiani normalissimi, quindi non la villa in Sardegna”.

“Il ragionamento che abbiamo fatto – ha aggiunto Salvini – è che piuttosto che abbattere, si va in comune, si paga ciò che si deve e si torna a poter vendere e acquistare, dal momento che si tratta di questioni interne che non creano problemi urbanistici o ambientali. In alcuni casi è impossibile burocraticamente sanare, ad esempio per il tema della doppia conformità. Ci sono milioni di abitazioni in cui questi interventi non sono stati fatti cinque anni fa ma negli anni settanta o ottanta ed è, anche volendo, impossibile sistemare. Questi cittadini spesso hanno ereditato problemi di chi c’era prima in quella casa e sono sostanzialmente ostaggio della burocrazia e non possono uscirne”.

“Non vogliamo toccare nulla sulle norme ambientali e sui vincoli”

“Quindi mi sembra più utile che si paghi e si torni alla normalità” aggiunge Salvini. Sul testo della norma che dovrebbe introdurre il maxi condono edilizio e sull’ipotesi del decreto legge, il vice premier ha spiegato: “Ci stiamo lavorando e ne dovremo parlare anche con gli alleati. Non vogliamo toccare nulla sulle norme ambientali e sui vincoli. Abbiamo fatto una riunione la settimana scorsa al ministero con cooperative, ingegneri, architetti, Confindustria e altri e stiamo costruendo la proposta con loro. Spero che entro la fine di aprile questo lavoro di ascolto diventi un testo definito su cui ragionare”.

“Se non va bene alla Cgil vuol dire che va bene agli italiani”

“Stamattina ho avuto la conferma che il piano salva-casa va bene: mi ha attaccato e insultato il segretario della Cgil Landini. Se non va bene alla Cgil vuol dire che va bene agli italiani” ha detto ancora il segretario della Lega, Matteo Salvini, concludendo a Bari la manifestazione leghista Valore Italia. “Noi siamo fatti così: ci attaccano – ha aggiunto il vicepremier – perché esistiamo, perché non siamo in vendita perché la nostra coerenza non la trovi su Amazon o su Vinted”.