Mercato libero di luce e gas, Poste Italiane non rinuncia alla sfida

L’addio al regime tutelato può slittare ancora ma Poste italiane, gruppo guidato dall’Ad Del Fante, rafforza l’offerta.

Mercato libero di luce e gas, Poste Italiane non rinuncia alla sfida

Il passaggio al mercato libero per le bollette di luce e gas potrebbe essere rinviato ancora una volta, ma che arrivi a inizio o a fine 2024 di certo gli operatori del settore vogliono farsi trovare pronti. E se il governo dovesse prorogare il mercato tutelato di altri sei mesi o un anno, non cambierà molto per gruppi che si attrezzano da tempo su questa sfida, come Poste Energia, ramo d’azienda del colosso delle partecipate pubbliche guidato dall’Ad Matteo Del Fante.

La sensazione è che Poste Energia voglia anzi approfittare di un eventuale tempo supplementare prima della fine del mercato tutelato per rafforzarsi ulteriormente, continuando a conquistare nuovi clienti. Un lavoro che ha già portato a un dato che viene considerato un successo: l’offerta di Poste Energia per luce e gas è stata lanciata sul mercato retail solo il 12 febbraio scorso ma ha già raccolto 370mila contratti.

Poste energia, su luce e gas un approccio nuovo

Dopo sette rinvii, il mercato tutelato potrebbe vedere l’ottava proroga, ma intanto Poste Energia punta ai milioni di utenti destinati a cambiare gestore. Persone che solitamente hanno poche informazioni sul passaggio al mercato libero e che potrebbero, secondo la strategia del gruppo, pensare a un approdo a Poste considerandolo una sorta di porto sicuro di fronte a un cambiamento molto spesso complesso da spiegare.

Poste Energia punta su una strategia che non ricorre a canali aggressivi – pensiamo alle tante telefonate che riceviamo dai call center – ma cerca di valorizzare il prodotto, attraverso l’accoglienza dei clienti e il supporto che solamente la rete capillare di sportelli postali diffusa in tutta Italia può offrire.

Insomma, l’orientamento e l’accoglienza del cliente viene ritenuta più importante del prezzo. Sul quale si punta a una strategia diversa dagli altri operatori, offrendo una tariffa bloccata in un momento in cui si va verso una discesa delle tariffe, un’idea un po’ in controtendenza. Ma che parte da un presupposto: offrire il prezzo più basso, in un mercato con 800 operatori, è impossibile.

E allora si punta su altro: dalla trasparenza (eliminando, per esempio, i costi di recesso) alla prevedibilità (proponendo rate sempre uguali, prendendo un costo previsionale annuo e dividendolo per 12 mensilità). Il cliente, inoltre, può scegliere quando saldare le bollette: dal 25 del mese al 2 di quello successivo, quando vengono pagate le pensioni.

Una strategia che, in sostanza, si basa sulla facilitazione della vita del cliente, sperando che migliaia, se non milioni di utenti, scelgano la via della semplificazione e del porto sicuro quando dovranno lasciare il mercato tutelato.