Messina Denaro sporco. Così gli uomini del boss pilotavano gli appalti del Comune di Castelvetrano per finanziare il super latitante

Messina Denaro sporco. Gli uomini del boss pilotavano gli appalti di Castelvetrano per finanziarlo. In manette Rosario Firenze e Salvatore Sciacca

Appalti pilotati per finanziare il super latitante Matteo Messina Denaro. Una vicenda surreale ma, ahinoi, reale. Siamo a Castelvetrano, il paese d’origine del boss di Cosa Nostra. La primula rossa qui, secondo quanto racconta oggi Repubblica, poteva contare su un fidatissimo imprenditore suo concittadino, che in questi ultimi anni è stato il ras degli appalti al Comune. Rosario Firenze, arrestato questa mattina, razziava soldi pubblici destinati a lavori piccoli e grandi, con affidamenti diretti o subappalti, una buona percentuale dei guadagni l’avrebbe recapitata al latitante attraverso la sua famiglia. Nella migliore tradizione criminale italiana: le opere pubbliche sono una “mangiatoia”, come la chiamano i mafiosi.

Insomma Messina Denaro continua ad essere latitante (e fantasma) dal 1993, ma grazie agli introiti degli appalti pilotati era tutto più facile. Peraltro Rosario Firenze, per gli amici “Saro”, era stato interdetto tre anni fa dalla prefettura di Trapani per le sue frequentazioni poco raccomandabili. Eppure Firenze continuava a gestire il suo potere sui lavori pubblici del Comune di Castelvetrano attraverso le imprese dei fratelli, tanto che ora è accusato di associazione mafiosa, fittizia intestazione di beni e turbata libertà degli incanti: le due aziende edili di famiglia, che valgono sei milioni di euro, sono state sequestrate.

Nel mirino, insieme a Firenze, anche il suo fidato geometra tuttofare, Salvatore Sciacca, finito ai domiciliari perché accusato di turbativa d’asta: sarebbe stato lui a intrattenere i contatti con i funzionari infedeli del Comune di Castelvetrano.

Per il Comune di Castelvetrano, da marzo sciolto per infiltrazioni mafiose, un’altra brutta pagina. Le intercettazioni hanno svelato gli appalti finiti nel mirino del clan. Non a caso ora partiranno anche i controlli sulle opere realizzate. Fra i lavori al centro dell’inchiesta quelli per la realizzazione della condotta fognaria, per la manutenzione ordinaria di strade e fognature, per la demolizione dei fabbricati fatiscenti all’interno dell’ex area dell’autoparco comunale.