Messina Denaro trasferito in un carcere di massima sicurezza

Matteo Messina Denaro si faceva chiamare Andrea Bonafede. Aveva una carta d'identità e un codice fiscale con lo stesso nome.

Messina Denaro trasferito in un carcere di massima sicurezza

Il boss Matteo Messina Denaro, arrestato questa mattina dai Carabinieri del Ros a Palermo, è stato portato prima nella caserma San Lorenzo e poi trasportato all’aeroporto di Boccadifalco per essere trasferito, secondo quanto si apprende, in un carcere di massima sicurezza.

Matteo Messina Denaro si faceva chiamare Andrea Bonafede. Aveva una carta d’identità e un codice fiscale con lo stesso nome

L’ultimo padrino di Cosa Nostra si faceva chiamare Andrea Bonafede. Negli ospedali, come la clinica La Maddalena di Palermo dove è stato arrestato, lo storico latitante di Castelvetrano presentava una carta d’identità rilasciata dal comune di Campobello di Mazara dove risultava nato il 23 ottobre 1963 e dove sarebbe stato residente in via Marsala.

Messina Denaro è nato, invece, a Castelvetrano il 26 aprile 1962. Il mafioso aveva anche un codice fiscale con i dati relativi ad Andrea Bonafede.

Un anno fa il boss era stato operato nella stessa clinica di Palermo

Sempre secondo quanto si è appreso da ambiente investigativi, Matteo Messina Denaro un anno fa era stato operato, per un tumore, alla clinica privata La Maddalena e da allora stava facendo delle terapie in day hospital.

Il super latitante, sempre secondo quanto hanno riferito gli inquirenti, dopo l’intervento si sarebbe recato almeno altre sei volte nella clinica dove questa mattina è stato arrestato dai carabinieri.

I vertici della clinica La Maddalena di Palermo, con una nota, hanno confermato che Messina Denaro “era in terapia oncologica sotto falso nome presso la Casa di Cura”. “Sono state date immediate disposizioni all’Amministrazione – affermano -, alla Direzione Sanitaria, ai Medici del reparto e al personale parasanitario di fornire alle forze dell’ordine, che si ringraziano, tutta la documentazione clinica del paziente e puntuali risposte alle informazioni richieste”.

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