Metalmeccanici sul piede di guerra: “Se non si riaprono le trattative per il rinnovo del contratto, il 20 giugno sarà sciopero nazionale”

Metalmeccanici sul piede di guerra: “Se non si riaprono le trattative per il rinnovo del contratto, il 20 giugno sarà sciopero nazionale”

Metalmeccanici sul piede di guerra: “Se non si riaprono le trattative per il rinnovo del contratto, il 20 giugno sarà sciopero nazionale”

Se entro il 30 maggio non sarà riaperta la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm proclameranno otto ore di sciopero nazionale per il prossimo 20 giugno, accompagnate da manifestazioni regionali in tutta Italia. A comunicarlo sono i segretari generali Ferdinando Uliano (Fim), Michele De Palma (Fiom) e Rocco Palombella (Uilm), che denunciano lo stallo nei negoziati con Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica-Confapi.

Nonostante il successo degli scioperi unitari già messi in campo dai lavoratori metalmeccanici – spiegano i sindacati – le controparti datoriali mantengono una posizione rigida, rifiutando di riaprire il confronto a quasi un anno dalla scadenza del contratto nazionale.”

Metalmeccanici sul piede di guerra: “Se non si riaprono le trattative per il rinnovo del contratto, il 20 giugno sarà sciopero nazionale”

Secondo le tre sigle sindacali, è “inaccettabile” la scelta delle associazioni imprenditoriali di bloccare ogni dialogo, ignorando la piattaforma unitaria presentata da tempo. Una piattaforma che, sottolineano, si fonda sugli elementi normativi e salariali definiti nell’accordo del 2021, ma che introduce anche strumenti innovativi per tutelare l’industria, l’occupazione e garantire aumenti equi delle retribuzioni.

L’intransigenza delle controparti – accusano Fim, Fiom e Uilm – sta compromettendo sempre più le relazioni industriali e sindacali, mentre il settore affronta sfide cruciali legate alla transizione tecnologica ed ecologica.

Nelle prossime settimane i sindacati intensificheranno la mobilitazione, organizzando assemblee nei luoghi di lavoro e rafforzando il blocco degli straordinari e delle flessibilità. Se entro la fine del mese non arriverà un segnale di apertura, il 20 giugno sarà sciopero nazionale unitario.