Migranti, lo scontro Italia-Francia finisce a Bruxelles: la Meloni ribadisce la linea dura

Migranti, lo scontro Italia-Francia è al centro del dibattito della politica europea, tanto che Bruxelles vorrebbe convocare una riunione.

Migranti, lo scontro Italia-Francia finisce a Bruxelles: la Meloni ribadisce la linea dura

Lo scontro Italia-Francia sui migranti è arrivato fino a Bruxelles dove la Commissione Ue è ormai decisa a convocare una riunione per discutere dell’accoglienza dei profughi con tutti gli Stati membri. Il premier Giorgia Meloni, intanto, continua a ribadire la linea dura.

Migranti, lo scontro Italia-Francia finisce a Bruxelles

Italia e Francia sono arrivati allo scontro sulla questione dei migranti. La segretaria di Stato francese agli Affari Ue Laurence Bonne ha sottolineato che con l’Italia si è rotta la fiducia. Boone ha ricordato che Roma “si era impegnata nel meccanismo di solidarietà Ue” e che “i trattati si applicano al di là della vita di un governo, altrimenti se dovessimo cambiare ogni volta le regole sarebbe insostenibile. Il governo italiano attuale – ha continuato – non ha rispettato il meccanismo per il quale si era impegnato e si è rotta la fiducia. Credo lo si possa dire, perché c’è stata una decisione unilaterale che ha messo vite in pericolo e che, del resto, non è conforme al diritto internazionale”.

Dinanzi a questa questione, l’Unione Europea avrebbe deciso di convocare una riunione a Bruxelles, secondo alcune fonti. L’incontro si dovrebbe tenere prima del Consiglio Affari Interni previsto nella prima settimana di dicembre. La posizione sul tema di accoglienza migranti sembra essere chiara. “Continueremo ad attenerci al Meccanismo di Solidarietà nei confronti del Paesi che permettono l’approdo di migranti salvati in mare. Questo vale espressamente anche per l’Italia, che ha permesso lo sbarco di tre navi. Andremo avanti nel nostro sostegno fino a quando l’Italia terrà fede alla sua responsabilità per l’accoglienza dei migranti salvati dal mare”. Lo ha detto un portavoce del ministero dell’Interno tedesco all’ANSA.

“Non intendiamo sospendere la nostra partecipazione” al Meccanismo di Solidarietà per la redistribuzione dei migranti e “continueremo a mostrare solidarietà. Inoltre, speriamo che Francia e Italia riusciranno a risolvere molto presto la controversia in modo tale che come europei possiamo continuare a cercare una risposta europea”. Lo ha detto all’ANSA Dejvid Adrovic, portavoce del ministero degli Esteri del Lussemburgo responsabile per l’immigrazione.

La Meloni ribadisce la linea dura

Nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, la premier Giorgia Meloni, dopo l’approvazione del nuovo decreto aiuti, è ritornata sulla questione migranti: “Quando si parla di ritorsioni in un dinamica Ue qualcosa non funziona. Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del governo francese, incomprensibile e ingiustificabile”, ha dichiarato.

La richiesta di isolamento dell’Italia tradisce una dinamica Ue curiosa. Si parla di solidarietà e condivisione…voglio sperare che non accada, non sarebbe intelligente” per un’Ue che deve avere “un suo standing”, ha sottolineato Meloni, secondo la quale non bisogna isolare l’Italia ma gli scafisti. “Credo che valga la pena mettere insieme due numeri – ha aggiunto -: la nave Ocean Viking è la prima nave di una Ong che abbia mai attraccato in Francia con 230 migranti. Questo ha generato una reazione molto dura nei confronti dell’Italia che ha fatto entrare quasi 90mila emigranti” dall’inizio dell’anno (ndr). Cosa fa arrabbiare la Meloni? “Il fatto che l’Italia deve essere l’unico porto di sbarco per i migranti del Mediterraneo? Questo non c’è scritto in nessun accordo”.

“Ora tre cose possiamo fare: possiamo decidere che siamo l’unico porto d’Europa ma non sono d’accordo, non ho avuto questo mandato dagli italiani. Ipotesi due: non credo che si debba litigare ogni volta con Francia, Grecia, Spagna, Malta…Unica soluzione comune, e ne ho parlato con Macron, Germania e Ue, è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenza, aprire hotspot. Abbiamo speso milioni di euro per aiutare la Turchia, ora serve una soluzione europea”. Infine, ha detto la Meloni: “Io continuo a dare la mia disponibilità per incontrarci e per mettere sul tavolo le soluzioni perché io francamente non so quale siano. Noi non siamo più in grado di occuparcene ed abbiamo un mandato per occuparcene in modo diverso”.

 

 

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