Migranti, Mijatovic: “È ora che l’Italia cambi radicalmente le sue politiche”

Migranti, Mijatovic: “È ora che l’Italia cambi radicalmente le sue politiche”

“È ora che l’Italia cambi radicalmente le politiche migratorie”, in particolare per quanto riguarda i salvataggi in mare, le relazioni con le Ong e gli accordi con i Paesi della sponda Sud. A dirlo è la commissaria dei diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, dopo la sua visita compiuta in Italia la scorsa settimana.

“L’Italia deve smetterla di mettere in pericolo la vita e la sicurezza di rifugiati, richiedenti asilo e migranti”

“L’Italia deve smetterla di mettere in pericolo la vita e la sicurezza di rifugiati, richiedenti asilo e migranti facilitandone l’intercettazione e il ritorno in Libia, dove subiscono diffuse e gravi violazioni di diritti umani. Ogni attività di cooperazione con Paesi terzi, compresa la Tunisia, deve essere subordinata alla salvaguardia dei diritti umani. In assenza di tale salvaguardia, tali attività finiscono per condurre solo a maggiori sofferenze umane”.

“È responsabilità dell’Italia e della nostra comune Europa fermare il corso tragedia umana nel Mediterraneo”

Inoltre, prosegue la commissaria Mijatovic, “è responsabilità dell’Italia e della nostra comune Europa fermare il corso tragedia umana nel Mediterraneo. È giunto il momento di intraprendere un’azione collettiva per porre fine alla perdita di vite umane in mare, anche attraverso la condivisione delle responsabilità per un’adeguata capacità di soccorso” e il trasferimento in sicurezza.

“Fondamentale che le Ong possano continuare a svolgere il proprio lavoro lavoro salvavita”

Ed è “fondamentale che le Ong possano continuare a svolgere il proprio lavoro lavoro salvavita. La criminalizzazione delle loro attività va contro gli obblighi dell’Italia ai sensi della legge internazionale”.

“L’umanità che i cittadini e il sindaco di Lampedusa mostrano verso i migranti è un esempio per tutti”

“L’Italia – per la commissaria del Consiglio Ue – non si sta impegnando come dovrebbe nelle operazioni di salvataggio e sta rendendo più difficile questo compito per le Ong. L’umanità che i cittadini e il sindaco di Lampedusa mostrano verso i migranti è un esempio per tutti”. La commissaria è rimasta molto colpita dal fatto che nonostante a Lampedusa i cittadini soffrano “svantaggi” e sentano “abbandonati” la maggior parte di loro continui ad accorre per aiutare chi sbarca sull’isola, offra cibo, raccolga vestiti.

“Per mantenere la capacità dell’Unione di rispondere alle pressanti sfide della migrazione, dobbiamo assicurarci di disporre di finanziamenti sufficienti per un sistema efficace di gestione della migrazione e dell’asilo ed essere pronti a situazioni impreviste” ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella lettera inviata ai leader Ue in vista del vertice del 29 e 30 giugno, dove il dossier sarà all’ordine del giorno. Allo stesso modo, evidenzia von der Leyen, la “cooperazione con partner chiave richiede la mobilitazione di livelli di finanziamento adeguati”.

Von der Leyen: “Una gestione efficace dei confini esterni resta la priorità”

“Una gestione efficace dei confini esterni resta la priorità. La crescente complessità dei nostri confini – ha scritto ancora la presidente della Commissione Ue -, incluse le minacce ibride, chiede flessibilità e adattamento, prendendo anche in considerazione l’attuale panorama geopolitico e le trasformazioni delle migrazioni”.

Nella lettera von der Leyen ricorda i “due progetti pilota”, su cui ci sono stati “progressi”, lanciati in Romania e Bulgaria dove “è stata ben stabilità una stretta cooperazione tra Commissione, autorità nazionali, agenzie Ue”. Il naufragio a largo delle coste greche “è un altro richiamo all’azione e sottolinea l’urgenza di intensificare il lavoro con i nostri Paesi partner”, sottolinea von der Leyen.