Migranti, naufragio al largo della Tunisia: 35 morti. Nove annegati davanti alle coste della Turchia. Salvini: “Stop ai barconi della morte”. Merkel: “Italia lasciata sola”

Erano in 180 a bordo ma l’imbarcazione poteva portarne solo 70. Così un barcone di migranti ha fatto naufragio al largo delle coste meridionali della Tunisia: i soccorritori hanno recuperato 35 corpi, 68 i feriti (ma il bilancio potrebbe aggravarsi). La guardia costiera tunisina ha individuato il peschereccio che imbarcava acqua a 30 chilometri al largo della costa, dopo aver ricevuto una chiamata di soccorso intorno a mezzanotte di sabato. L’“obiettivo è salvare le vite. E questo lo si fa impedendo le partenze dei barconi della morte che sono un affare per qualcuno e una disgrazia per il resto del mondo – ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini –. Stiamo lavorando senza bacchette magiche per ottenere meno sbarchi, più espulsioni, più sicurezza e per bloccare e tagliare un enorme giro d’affari. Pregare e commuoversi non basta, lavoro perché tutti gli organismi internazionali si impegnino per fermare partenze, sbarchi e morti”.

Ma non solo. Nove migranti sono infatti annegati davanti alle coste della Turchia dopo che la barca sulla quale viaggiavano – che si trovava vicino al distretto di Demre, nella provincia mediterranea di Antalya – è naufragata. Oltre ai nove morti, cinque migranti sono stati soccorsi e un altro risulta disperso.

In mattinata, proprio rivolgendosi a Salvini, era intervenuto l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni (Lega). Salvini “non deve fare grandi annunci e fare troppo il politico. L’immigrazione è un tema complicato. Rimandare a casa i migranti non è così semplice – ha continuato Maroni in un’intervista a Repubblica –. Devono essere rimandati nei paesi di origine, non di provenienza. Con la Tunisia è facile, non con la Libia. Consiglierei prudenza, prima di dire ne rimandiamo a casa 100mila”.

Il mea culpa della cancelliera Merkel – “La sicurezza delle frontiere, la politica di asilo comune e la lotta alle ragioni dell’esodo dei migranti sono la vera questione esistenziale per l’Europa”, ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, alla Fas, affermando che serve unificare il sistema, e sottolineando che parte dell’insicurezza in Italia sia nata dalla solitudine nell’emergenza profughi. “Parte dell’insicurezza in Italia ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere cosi’ tanti migranti”.