Mobile Angel, lo smartwatch anti-violenza arriva a Napoli: come funziona l’orologio in difesa delle donne

Mobile Angel è il primo smartwatch messo a disposizione della Legge per proteggere le donne vittime di violenza.

Mobile Angel, lo smartwatch anti-violenza arriva a Napoli: come funziona l’orologio in difesa delle donne

Mobile Angel è il primo orologio che arriva in aiuto delle donne vittime di violenza. Il primo dispositivo è stato consegnato a una donna di Napoli e altri orologi sono già pronti per l’utilizzo. Un progetto che però non si ferma al solo smartwatch.

Mobile Angel, lo smartwatch anti-violenza arriva a Napoli

Il Mobile Angel è diventata realtà: l’orologio in difesa delle donne è arrivato per la prima volta nella città di Napoli. Il dispositivo mobile e tecnologico era stato annunciato lo scorso novembre dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, dalla Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, dalla Fondazione Vodafone Italia e dalla Soroptimist International Club Napoli.

“Questo è un elemento d’attenzione in più che l’Arma dei Carabinieri dedica al contrasto di reati di questa tipologia. Non solo con la formazione del personale particolarmente preparato nel ricevere le denunce e nell’ascoltare le vittime, ma soprattutto nel garantire la prevenzione e la tutela di chi è in percolo con un immediato intervento”, ha dichiarato il comandante Provinciale Carabinieri di Napoli, Enrico Scandone, secondo quanto riporta Il Mattino.

Come funziona l’orologio in difesa delle donne

L’orologio è molto semplice da usare e permette alle donne, vittime di violenze, di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine premendo semplicemente un tasto sull’orologio da polso. Per ora sono pronti già all’utilizzo 45 dispositivi. Lo smartwatch è provvisto di un sistema di allarme collegato direttamente alla Centrale Operativa dell’Arma dei Carabinieri che, in caso di notifica dal dispositivo interverrà in pochi minuti. Infatti, l’orologio è stato dotato di un sistema di geolocalizzazione in tempo reale, potrà guidare le forze di polizia, fornendo coordinate geografiche precise.

Non solo l’orologio, perché il progetto prevede anche un “stanza tutta per sé”, un ambiente dove chi ha subito violenze può rivolgersi e recarsi per poi raccontare ciò che si è subito. Tre le stanze nel territorio della provincia di Napoli: Capodimonte, Ercolano e Caivano.

 

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