Mosca è pronta a riprendere i colloqui. Rudenko: “Quel che più conta è che ci siano cose da discutere”. Zelensky: “L’Ucraina tornerà”

Zelensky: “Tutte le nostre città e comunità che sono sotto occupazione temporanea, devono sapere che l’Ucraina tornerà”.

Mosca è pronta a riprendere i colloqui. Rudenko: “Quel che più conta è che ci siano cose da discutere”. Zelensky: “L’Ucraina tornerà”

La Russia è pronta a riprendere i negoziati con l’Ucraina. È quanto ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko: “Non siamo stati noi a far saltare il processo negoziale. La controparte ucraina ha impresso una pausa”. “Non appena esprimeranno la volontà di tornare al tavolo negoziale, la nostra risposta sarà ovviamente positiva. Quel che più conta, è che ci siano cose da discutere” ha detto Rudenko parlando con i giornalisti a Mosca (qui tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina).

Zelensky: “Tutte le nostre città e comunità che sono sotto occupazione temporanea, devono sapere che l’Ucraina tornerà”

“Kherson, Melitopol, Berdyansk, Enerhodar, Mariupol e tutte le nostre città e comunità che sono sotto occupazione, sotto occupazione temporanea, devono sapere che l’Ucraina tornerà”. È la promessa del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, contenuta in un video messaggio ai suoi connazionali.

“Ho firmato – ha detto nel suo discorso – la legge sulla protezione delle persone private della libertà dagli occupanti e anche dei familiari di queste persone. Stiamo parlando di tutti i prigionieri del Cremlino, sia in Crimea che nella parte occupata del Donbass. La legge offre loro maggiore protezione e assistenza da parte dello Stato”.

Intanto la situazione in Ucraina è ancora tutt’altro che semplice. Particolare attenzione è riservata all’acciaieria Azovstal di Mariupol, la città portuale spesso al centro delle cronache in questi mesi di guerra, dove per settimane i residenti hanno sofferto la carenza di servizi essenziali, come la fornitura di acqua corrente, e dalla quale poi molti di loro sono riusciti a scappare. Nello stabilimento sarebbero ancora asserragliati combattenti ucraini, nonostante molti siano già usciti dalla struttura.

Il ministero della Difesa russo, ieri ha fatto sapere che nelle 24 precedenti “694 militanti, di cui 29 feriti, hanno deposto le armi e si sono arresi”. Dal 16 maggio, invece, secondo Mosca, il bilancio salirebbe a 959 combattenti, di cui 80 feriti.

Il conflitto nel frattempo si sviluppa anche su altri fronti. Secondo l’ultimo aggiornamento dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, “l’obiettivo principale” dei russi per ora sarebbe nella “direzione di Donetsk” e l’offensiva prosegue, tra l’altro, nelle direzioni di Severodonetsk, Bakhmut, Avdiivka e Kurakhiv.
“In assenza di risorse di mobilitazione nei territori temporaneamente occupati dell’oblast di Donetsk – aggiunge lo Stato maggiore ucraino -, il comando militare di occupazione prevede di coinvolgere nelle ostilità gli studenti degli istituti di istruzione superiore”.

Intanto, mentre la guerra sul campo continua, anche sul fronte diplomatico la situazione non appare serena. I negoziati tra Russia e Ucraina sono in stallo e sul piano internazionale si aggiungono ulteriori mosse nello scontro tra Russia e Occidente. Ieri Mosca ha annunciato l’espulsione di diplomatici italiani, francesi e spagnoli mentre, dopo la presentazione della domanda di adesione, si discute sull’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato.