Multa a Report, nuove rivelazioni di Ranucci sul caso Ghiglia-Sangiuliano. E il commissario alla Privacy sfida il giornalista

La nuova anticipazione di Report svela i contatti del commissario Ghiglia con l'ex ministro Sangiuliano sul ricorso al Garante

Multa a Report, nuove rivelazioni di Ranucci sul caso Ghiglia-Sangiuliano. E il commissario alla Privacy sfida il giornalista

“Buona domenica, caro Agostino. Non chiediamo alcun trattamento di favore, ma solo i diritti di ogni cittadino”. È il testo del messaggio che il 13 ottobre 2024 l’ex ministro Gennaro Sangiuliano ha inviato al componente del Collegio del Garante per la Privacy, il meloniano Agostino Ghiglia. Allegati ci sono i ricorsi presentati dall’ex ministro e dalla moglie, la giornalista Rai Federica Corsini, contro Report, che stava per mandare in onda il famoso audio tra i due consorti sulla consulenza accordata dal ministero a Maria Rosaria Boccia, allora amante di Sangiuliano.

A svelarlo ieri, l’anticipazione della prossima puntata di Report. È la rivelazione che sposta più indietro nel tempo l’inizio della vicenda che la scorsa settimana ha portato alla multa da 150mila euro inflitta alla trasmissione di Sigfrido Ranucci dal Garante della privacy, cioè dall’autorità (indipendente) della quale fa parte Ghiglia.

La vicenda della multa a Report parte da molto lontano

Una rivelazione che aggiunge altri particolari inquietanti alla vicenda: ricevuto il messaggio, Ghiglia si rivolge infatti a Cristiana Luciani, all’epoca membro della sua segreteria, chiedendole di mettere i due esposti nella lista “dei procedimenti urgenti”. Luciani non è solo la segretaria di Ghiglia, ma anche la moglie del deputato meloniano, membro della Commissione di Vigilanza Rai, Luca Sbardella.

Il resto della storia è nota: un anno dopo, il 22 ottobre – pochi giorni dopo l’attentato a Ranucci, ma un giorno prima della votazione del Garante sulla sanzione a ReportGhiglia sarà “pescato” a entrare nella sede di Fratelli d’Italia. Lì, ha spiegato il membro dell’Autorità, non avrebbe parlato della vicenda del giornalista, ma avrebbe solo incontrato Italo Bocchino per parlare di libri e incrociato e Arianna Meloni scambiando qualche convenevole.

Perché crolla la versione del meloniano Ghiglia

Una versione che se vacillava prima, ora rischia di crollare rovinosamente. Anche se l’esponente meloniano non molla. Anzi rilancia. “Sì, è vero. Sangiuliano mi ha scritto per inoltrarmi il ricorso che aveva già presentato al Garante”, ha confermato ieri a Repubblica, “Ma non c’è stata alcuna corsia preferenziale, né tantomeno io ho fatto alcun tipo di pressione. Se l’avessi fatta, sarei davvero uno sfigato, visto che la decisione è arrivata dopo più di un anno…”.

Alla domanda se abbia sentito direttamente l’ex ministro della Cultura, Ghiglia ha risposto: “Sì, è vero. Ma si è trattato soltanto di un’indicazione, direi di un dato di cronaca. Sfido chiunque a dire che c’è stato un favoritismo”. E poi ha aggiunto: “Che io abbia un passato di militanza politica è un fatto noto. Sono stato parlamentare per due legislature, assessore regionale, dirigente di Fratelli d’Italia. Conosco Sangiuliano. Ma è altrettanto noto che io sia un uomo indipendente, con un caratteraccio, tetragono”.

Il garante “sfida” Ranucci al faccia a faccia in diretta

All’Ansa, in tono forse meno “tetragono” ha poi aggiunto: “Il messaggio inviatomi – relativamente ai suoi reclami al Garante – dal dottor Sangiuliano risale al 13 ottobre 2024, ossia 370 giorni prima che venissero adottati i provvedimenti oggetto dei medesimi. Mi chiedo quali pressioni avrei svolto, ma soprattutto quali evocati benefici a favore del reclamante avrei ottenuto, stante il fatto che i reclami sono stati esitati poco prima della decorrenza dei termini previsti dalla legge”.

E ha concluso “sfidando” lo stesso Ranucci: “Sono membro di un’Autorità che svolge un ruolo delicato e complesso e da giorni mi trovo esposto ad una invereconda gogna mediatica. Non essendogli bastate le due interviste già rilasciate a una sua pugnace cronista, accetto la proposta del dottor Ranucci a ‘metterci la faccia’”, ma “a patto che anche lui sia disposto a metterci la sua e di poter avere un confronto in diretta con lui, con la garanzia dell’arbitraggio di un giornalista indipendente di gradimento della Rai”.

La replica immediata del giornalista Rai

Immediata la controreplica di Ranucci: “Ghiglia non dice il vero quando sostiene che non ha chiesto una procedura d’urgenza. Abbiamo le prove e le faremo vedere domenica. Il fatto che abbiano impiegato un anno per approvare la delibera non significa nulla, perché la maggior parte delle decisioni arrivano molto più tardi e molte di normali cittadini ci risulta che non vengano neppure prese in considerazione”.

“Il fatto che si appelli alla diretta è una scusa a cui si appellano tutti quelli che non vogliono rispondere alle nostre domande” prosegue il giornalista, ricordando che il format di Report non prevede la possibilità di fare alcuna diretta, “Ghiglia conosce benissimo il nostro format, avendolo analizzato anche per sanzionarci”. E conclude: “Mi dispiace che Ghiglia non abbia accettato l’intervista con la nostra bravissima inviata Chiara De Luca, perché quello sarebbe stato il luogo per poter riportare un’informazione completa su fatti documentati”.