Multati i furbetti delle Ferrovie. Trenitalia nascondeva nel sito i treni meno cari

L’Antitrust sanziona Trenitalia. Avrebbe nascosto nei propri sistemi di prenotazione alcune soluzioni "più economiche”

Super furbata sui binari dell’Alta velocità. L’Antitrust ha deciso di sanzionare con il “massimo edittale”, ovvero 5 milioni di euro, Trenitalia. Alla società delle Ferrovie dello Stato, oggi guidate da Renato Mazzoncini ma per anni gestite dal predecessore Mauro Moretti, viene mossa l’accusa di aver nascosto nei propri sistemi di prenotazione alcune soluzioni sui treni regionali che sono “generalmente più economiche”. Succedeva cioè che, quando si cercava un collegamento ferroviario, Trenitalia proponesse prima le Frecce e i treni più costosi nascondendo così le altre opzioni. Un andazzo che va avanti da anni. Il Garante, nel comunicare la sua decisione, ha scritto di “una pratica commerciale scorretta inerente il sistema telematico di ricerca e acquisto dei titoli di viaggio accessibile alla clientela sul sito aziendale, tramite le emettitrici self-service di stazione e la App Trenitalia per smartphone e tablet”. In questo modo, ha incalzato l’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella, Trenitalia “omette numerose soluzioni con treni regionali, pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle invece mostrate, alterando in questo modo la scelta del consumatore”. E così, ha concluso il Garante, la soluzione di viaggio che prevede un cambio e l’utilizzo di treni regionali non è mai inclusa nei risultati di ricerca e non è quindi rintracciabile, se non attraverso la specifica ricerca con l’opzione “Regionali” sul sito internet. Ora le associazione dei consumatori minacciano fiumi di ricorsi.