Musica per Roma, Gualtieri al valzer delle poltrone

La solita... Musica per Roma. Anno record per l'Auditorium con 11 milioni d'incassi. Ma Gualtieri vuole far fuori l’Ad scelto dalla Raggi.

C’è aria di cambiamento all’Auditorium Parco della Musica. Già a marzo si vociferava di un cambio ai vertici, ma adesso i contorni cominciano a diventare più definiti. Come succede ogni volta che in Campidoglio entra qualcuno di nuovo, sembrava che Roberto Gualtieri volesse togliere di mezzo gli uomini – e le donne – nominati dall’ex prima cittadina, Virginia Raggi: da una parte l’ad di Fondazione Musica per Roma, Daniele Pitteri, e dall’altra la presidente della Fondazione Auditorium, Claudia Mazzola i quali invece, finora, hanno resistito.

Gualtieri al valzer delle poltrone. La solita… Musica per Roma. Anno record per l’Auditorium con 11 milioni d’incassi. Ma il sindaco vuole far fuori l’Ad scelto dalla Raggi

Poi a dicembre, la notizia di un possibile moltiplicarsi di poltrone: da una parte le procedure di promozione di quattro quadri a dirigenti e, dall’altra, la ricerca di un ingegnere edile e di un responsabile del cerimoniale. Quello che aveva fatto storcere il naso ai consiglieri in Campidoglio, però, oltre al numero altissimo di dirigenti, rispetto a quello dei dipendenti, che sono appena settanta, era stata la candidatura di Lorenza Bonaccorsi, presidente del I Municipio della Capitale e già assessora regionale al Turismo della giunta Zingaretti. Un conflitto di interessi che, chiaramente, non è passato inosservato.

“Mentre i problemi della città si moltiplicano”, aveva detto il consigliere capitolino della Lega, Fabrizio Santori, “la Bonaccorsi ha la faccia di bronzo di ritenere di poter onorare l’incarico di Presidente del I Municipio conferitogli dai cittadini e quello da dirigente della Fondazione Musica per Roma. Mentre i dipendenti pubblici attendono ancora gli arretrati, c’è una sinistra che con ingordigia vuole moltiplicare ulteriormente il proprio reddito. Gualtieri spero non voglia rispondere alla crisi dei redditi reali con scarsa trasparenza, favoritismi e moltiplicazione degli incarichi”.

Il polverone alzato aveva poi fatto rinunciare Bonaccorsi, tornata così a svolgere il suo ruolo di minisindaca. Intanto, però, Pitteri potrebbe dover rinunciare alla poltrona prima della scadenza naturale del suo mandato. Il Campidoglio, infatti, ha chiesto un passo indietro sulla faccenda delle promozioni, ma l’Ad ha rivendicato l’autonomia delle scelte e anche il successo della sua gestione visto che, come ha sottolineato, “alla fine dell’anno saremo prossimi agli 11 milioni di incasso dallo sbigliettamento per la prima volta nella storia della Fondazione”.

Dichiarazioni che, però, non sono piaciute alla commissione Bilancio tant’è che la presidente Giulia Tempesta (Pd) ha detto che se dovesse servire sarebbero pronti a fare una nota o una mozione perché “Pitteri richiama la sua autonomia, ma se c’è una amministrazione che esprime perplessità e non condivide, io mi fermerei e valuterei”.

Dunque, se Pitteri non dovesse cambiare idea potrebbe dover rassegnare le sue dimissioni. Gualtieri sarebbe già pronto. Come riporta Repubblica, pare che la Lista civica Gualtieri abbia in testa di sostituire Pitteri con l’ex senatore del Partito democratico, Raffaele Ranucci, vicino tra l’altro all’editore Francesco Gaetano Caltagirone, suo testimone di nozze.

“Il Pd”, commenta il consigliere M5S, Paolo Ferrara, “balla il solito valzer di poltrone e fa più danni che altro: Pitteri infatti ha rinnovato profondamente la Fondazione Musica per Roma in termini di organizzazione, di valorizzazione del personale e di sostenibilità. Con lui quest’estate l’Auditorium ha segnato il record assoluto di presenze. Invece i dem si preoccupano solo di piazzare i loro amici nelle partecipate, interrompendo un’esperienza virtuosa. Intanto i veri problemi della città non vengono risolti, il bilancio è sempre più lontano, e i romani rischiano di rimanere senza servizi”.