Napoli, inchiesta su voto di scambio e traffico di rifiuti. Coinvolti esponenti del Centrodestra e il figlio di De Luca

Finanziamento illecito dei partiti. E corruzione, aggravata dal metodo mafioso, per un giro di mazzette mirato al controllo degli appalti pubblici nel settore dei trasporti e dello smaltimento dei rifiuti in Campania. Un nuovo scandalo giudiziario, svelato da un’inchiesta di Fanpage, irrompe in campagna elettorale. Coinvolgendo il consigliere regionale della Campania, Luciano Passariello di Fratelli d’Italia, candidato del Centrodestra a Montecitorio nel collegio di Napoli-Ponticello. C’è anche il suo nome tra i destinatari della perquisizione disposta dalla Procura di Napoli ed eseguita oggi dagli agenti dello Sco e della Squadra Mobile. Che si sono presentati negli uffici del politico alla ricerca di documenti collegati alla Sma Campania, la partecipata della Regione che si occupa di riqualificazione ambientale.

Un’azienda, peraltro, già finita in un’altra indagine per peculato in relazione a rimborsi sospetti e presunte fatture irregolari. E che, nei mesi scorsi, è stata oggetto di diversi esposti presentati dal capogruppo di Forza Italia in Regione, Armando Cesaro. Gli investigatori, coordinati dal procuratore capo Giovanni Melillo, dall’aggiunto Giuseppe Borrelli e dai sostituti Ivana Fulco, Celestina Carrano, Sergio Amato, Ilaria Sasso Del Verme ed Henry John Woodcock, hanno passato al setaccio la sede della Sma notificando una decina di avvisi di garanzia. Passariello, napoletano, 57 anni, siede in Consiglio regionale dal 2005, prima nelle file di Forza Italia, poi in quelle del Pdl. Alle ultime regionali è stato rieletto nelle liste di Fratelli d’Italia che lo ha candidato alle politiche anche come capolista al proporzionale. Il 14 febbraio, Passariello ha accompagnato la leader nazionale di FdI, Giorgia Meloni, nel suo tour partenopeo.

L’indagine ha preso il via da un’inchiesta giornalistica del giornale web Fanpage, già nota per aver svelato lo scandalo delle monete regalate fuori dai seggi delle primarie del Pd nel capoluogo campano. Nella vicenda Sma, invece, i giornalisti della testata sono entrati in azione nei panni di veri e propri agenti provocatori, proponendo ai vertici della partecipata regionale affari legati allo smaltimento dei fanghi. È in questo contesto che sarebbero entrati in contatto, tra gli altri, con lo staff di Passariello. Il mese scorso, il direttore di Fanpage, Francesco Piccinini, si è presentato in Procura per informare i magistrati dei risvolti dell’inchiesta, durata circa sei mesi, e che ha documentato una serie di attività che coinvolgono alcuni esponenti politici, quasi tutti candidati alle Politiche del 4 marzo, in vari schieramenti. Di certo, tra i destinatari delle perquisizioni eseguite dallo Sco e dalla Mobile nella sede della partecipata, c’è anche Agostino Chiatto, componente della segreteria di Passariello comandato in Sma. Materiale sarebbe stato acquisito anche dal computer di Lorenzo Di Domenico, amministratore delegato della società.

Le indagini, sono ancora in corso, spiega il procuratore di Napoli Giovanni Melillo. Chiarendo che le perquisizioni di oggi “sono state rese necessarie e indifferibili” dal rischio di dispersione probatoria “collegato alla annunciata diffusione di notizie e immagini in grado di pregiudicare gravemente le investigazioni”. Melillo aggiunge che “la delicatezza e la complessità delle attività d’indagine in svolgimento impongono di conservare il più stretto riserbo”.

Anche Roberto De Luca (nella foto), assessore comunale a Salerno e figlio del governatore della Campania Vincenzo De Luca, risulta indagato. Il suo coinvolgimento nell’inchiesta sarebbe collegato a un video sempre di Fanpage in cui un finto imprenditore propone accordi illeciti in riferimento ad appalti per lo smaltimento delle ecoballe. De Luca jr. sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di corruzione. Agenti della squadra mobile e dello Sco hanno eseguito una perquisizione nella sua abitazione e nel suo studio professionale.