Natalya Vovk, chi è la presunta attentatrice ucraina di Darya Dugina?

Chi è Natalya Vovk, la donna ucraina indicata dall’Fsb come la responsabile dell’attentato a Mosca in cui è morta Darya Dugina.

Natalya Vovk, chi è la presunta attentatrice ucraina di Darya Dugina?

Chi è Natalya Vovk, la donna di nazionalità ucraina che è stata individuata dall’Fsb come la responsabile dell’attentato a Mosca in cui è morta Darya Dugina.

Natalya Vovk, chi è la presunta attentatrice ucraina di Darya Dugina?

Vuole vendetta per la morte di sua figlia Darya l’ideologo di Putin, Aleksandr Dugin. E, mentre il filosofo russo ultranazionalista si scaglia contro i “nazisti ucraini” e invoca “soprattutto vittoria” portando a compimento l’operazione militare speciale avviata dal Cremlino il 24 febbraio, l’Fsb ha affermato di aver scoperto l’identità dei responsabili dell’attentato a Mosca. L’erede del Kgb, infatti, ha individuato in una donna ucraina e in sua figlia di 12 anni le attentatrici che hanno fatto esplodere l’auto di Dugin padre, provocando però la morte della figlia dell’uomo.

Si chiama Natalya Vovk la donna ucraina identifica come la responsabile dell’attacco e sarebbe entrata in Russia lo scorso 23 luglio. Già nei mesi precedenti al suo arrivo nel Paese, tuttavia, era stata inserita negli archivi dell’Fsb come membro dei gruppi militari ucraini. A poche ore dalla morte di Darya Dugina, le forze militari russe hanno rivelato essere a conoscenza del fatto che Vovk si trovasse nella Federazione Russa con un’auto dotata di tre targhe false sfruttate a rotazione. È stato rivelato, poi, che donna risiedeva nello stesso palazzo della 30enne uccisa ed è stata pubblicata una sua foto che ne dimostra l’appartenenza al battaglione Azov, lo stesso che per settimane ha resistito nell’acciaieria di Mariupol fino alla definitiva sconfitta subita dai russi.

L’Fsb, tuttavia, non è riuscito a catturare la presunta responsabile dell’attentato. In possesso dell’erede del Kgb, infatti, è rimasto soltanto un filmato dell’auto che superava la frontiera con l’Estonia.

L’identikit

Secondo la tessera militare dell’attentatrice diffusa dall’Fsb, si apprendere che il documento è stato rilasciato nel 2020 con il cognome Shaban – ossia quello del marito di Natalya Vovk – e certifica l’appartenenza all’unità militare 3057 della Guardia nazionale ucraina all’interno della quale è inquadrato il reggimento Azov. A questo proposito, le autorità ucraine sono insorte sottolineando alcune incongruenze: in primo luogo, è stato riferito che la donna ha divorziato dal marito nel 2016, riprendendo il suo nome da nubile – Vovk – e che, per i documenti disponibili in patria, la stessa avrebbe lavorato nel settore bancario. Il ministero degli Interni ucraino, inoltre, subito dopo la diffusione del documento, ha asserito che la tessera sia un falso.

Per quanto riguarda l’auto di Natalya Vovk, una Mini, sarebbe apparsa su un sito di compravendite ucraino ad agosto e risulterebbe assicurata da fine luglio e agosto in Crimea da un’altra persona ossia tale Yulia Zazara di Kaliningrad. Inoltre appare improbabile che la Vovk abbia compiuto l’attacco terroristico portando con sé la figlia 12enne.