Negozi e turismo guadagnano sulla pelle dei dipendenti. Questa volta a scendere in piazza con Cgil e Uil c’era anche la Cisl, l’adesione da Nord a Sud è stata del 70%

Negozi e turismo guadagnano sulla pelle dei dipendenti. Questa volta a scendere in piazza con Cgil e Uil c’era anche la Cisl

Negozi e turismo guadagnano sulla pelle dei dipendenti. Questa volta a scendere in piazza con Cgil e Uil c’era anche la Cisl, l’adesione da Nord a Sud è stata del 70%

Questo sarà il terzo Natale con il contratto scaduto per milioni di lavoratori dei servizi – oltre cinque – in attesa del rinnovo da più di tre anni. E per questo che migliaia di lavoratori del commercio e del turismo sono scesi in piazza da Nord a Sud della Penisola. Dopo gli scioperi contro la Manovra che hanno visto l’adesione solo di Cgil e Uil, questa volta c’era anche la Cisl.

A proclamare l’agitazione sotto lo slogan “Il contratto ci spetta!” sono stati i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno organizzato la mobilitazione e cortei in varie città. Lo sciopero ha coinvolto appunto terziario, distribuzione moderna organizzata, distribuzione cooperativa, alberghi, pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggi e aziende termali. L’adesione è stata del 70%.

Il paradosso

Tutti settori che non possono lamentare un calo di fatturato e ricavi ma che al contrario registrano spesso lavoro precario, con tanto part time involontario e sacche di lavoro nero. Nella capitale il corteo è partito da Piazza Esquilino per poi percorrere via Cavour attraversare Piazza Venezia e terminare a Piazza Santi Apostoli dove ad attenderlo c’era il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

“Siamo qui per un’ ulteriore richiesta di rinnovare i contratti, è uno dei temi che abbiamo portato in giro durante le manifestazioni fatte a novembre, c’è l’esigenza di recuperare il potere di acquisto e di dare la possibilità a questi lavoratori di avere una risposta rinnovando i contratti, si parla di un grande periodo per il turismo per i servizi, bene che sia così è ma è bene anche dare risposta a chi quei servizi li fa funzionare. Abbiamo contratti scaduti da 2-3 anni”, ha detto Bombardieri. Che ha puntato il dito contro la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e il governo in generale. “Vorrei che la Santanchè avesse rispetto per i lavoratori, che non cita mai, e vorrei che la politica avesse rispetto dei lavoratori” perché “questo governo e molti dei ministri di questo governo non ce l’hanno”, ha attaccato il leader della Uil.

Alla manifestazione di Milano ha invece partecipato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “La giornata di oggi (ieri, ndr) è molto importante perché non è solo la lotta dei lavoratori del commercio e del turismo, c’è un’emergenza salariale che riguarda tutto il Paese e per quello che ci riguarda noi siamo qui a sostegno dei lavoratori del turismo, del commercio e dei servizi, ma il messaggio che vogliamo dare è che il 2024 deve essere l’anno del rinnovo dei contratti nazionali”, ha detto Landini, avvertendo che “se questo non avviene siamo pronti a una mobilitazione che sostenga tutte le categorie”. Si fa sentire anche Luigi Sbarra, numero uno della Cisl. “La Cisl è al fianco dei lavoratori di terziario, commercio, distribuzione organizzata, ristorazione, turismo che scendono in piazza per una causa giusta: chiedere il rinnovo del contratto scaduto da ben 4 anni. Un fatto inaccettabile”, ha scritto sui social.

“Bisogna tutelare – dice Sbarra – i salari dall’inflazione e innovare le relazioni sindacali in questo settore centrale e strategico per tutta l’economia del Paese. Le associazioni datoriali non possono fare orecchie da mercante: devono assumersi le loro responsabilità, aprendo alle richieste precise dei sindacati di categoria. Si riprenda subito il confronto e le trattative per assicurare ai lavoratori dei comparti il sacrosanto diritto alla contrattazione. I lavoratori meritano più rispetto e considerazione”. E Confcommercio e Federdistribuzione si sono dette pronte a far ripartire il confronto. Si vedrà.