Nel 2019 record di latitanti in manette. Oltre l’ex terrorista Battisti le forze dell’ordine ne hanno rintracciati oltre 1500

Sono stati 1595 i latitanti arrestati nel 2019 dall’attività del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip). Sono 747 attivi ovvero quelli ricercati dalle autorità giudiziarie italiane e rintracciati all’estero, in 42 paesi del Mondo. I ricercati stranieri e catturati in Italia, considerati “passivi”, sono stati invece 848. Oltre alla famosa cattura dell’ex terrorista Cesare Battisti, avvenuta in Bolivia, il 60% dei latitanti attivi sono stati rintracciati in cinque paesi europei, fra cui Romania, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito. Secondo quanto informato dal prefetto Vittorio Rizzi, direttore centrale della Polizia criminale, in una conferenza stampa al Viminale, 61 latitanti appartenevano ad associazioni mafiose, con beni sequestrati per un valore di 29 milioni di euro.

Sono stati, invece, 61 i latitanti arrestati che erano legati ad associazioni criminali mafiose, in testa Camorra e mafia etnica e a seguire ‘Ndrangheta, Cosa nostra e mafie pugliesi, con 29 milioni di beni sequestrati in 12 Paesi del Mondo. Fra i celebri latitanti c’e’ stata anche una donna di camorra, Valeria Pane di 39 anni, del clan “Pesce-Marfella”, arrestata ad agosto in Portogallo; il killer serbo Marko Dordevic catturato a Cannes sempre nel mese di agosto, grazie ad un lavoro di squadra di Italia, Serbia, Slovenia e Francia favorito dalla rete Enfast (European Network of Fugitive Search Teams); gli Italian Bonnie & Clyde, Francesco Galdelli e Vanja Goffi, arrestati in Thailandia per aver realizzato enormi truffe anche ai danni di star del cinema, come George Clooney. Fra i più giovani, invece, c’è Antonio Bellopede di 23 anni, già destinatario di un mandato di arresto europeo per associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti, catturato ad Ibiza nel mese di maggio.

Giuseppe Spina, direttore dello SCIP, ha rimarcato l’importanza dei data-base utilizzati. L’interoperabilià delle banche dati ha portato nel 2019 ad una media di 40 milioni di interrogazioni al mese effettuate sulle varie piattaforme e ad un incremento del 6,5% dei messaggi scambiati dalla sala operativa internazionale dello SCIP rispetto al 2018. L’imminente uscita dall’Ue della Gran Bretagna, uno dei paesi “prediletti” dai latitanti, invece, secondo Rizzi, sarà “contenuta dalle risposte bilaterali” e dalle “intese tecniche che compenseranno gli strumenti che verranno meno con l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue”.