Nel dramma dell’Italia centrale, il ricordo di un altro terremoto: 14 anni fa la strage dei 27 angeli di San Giuliano di Puglia

Sorte beffarda. Oggi ricorre l'anniversario del sisma che il 31 ottobre 2002 provocò il crollo della scuola elementare Jovine di San Giuliano di Puglia.

Il terremoto che ha colpito ancora le popolazioni dell’Italia centrale “ci porta con maggiore commozione a ricordare le piccole vittime di San Giuliano di Puglia, a 14 anni da quel drammatico giorno”. Così il presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Cotugno, nel giorno dell’anniversario del sisma che il 31 ottobre 2002 provocò il crollo della scuola elementare ‘Jovine’ di San Giuliano di Puglia (Campobasso), dove trovarono la morte 27 bambini ed una maestra.

“Una contemporaneità triste con la scena drammatica di un’intera generazione cancellata da un evento della natura non preventivabile, che ha colpito con violenza una comunità nella sua parte più sensibile e in un luogo che è per antonomasia metafora di realizzazione personale e che proprio per questo avrebbe dovuto essere il posto più sicuro in cui trovarsi per dei bambini così piccoli”, dice il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per il Molise Anna Paola Sabatini. “San Giuliano Di Puglia, però – sostiene – è allo stesso tempo anche il luogo simbolo della speranza e della rinascita, nonostante le ferite non rimarginabili, proprio a partire dalla scuola, che merita e necessita davvero di vedere proseguire gli investimenti in sicurezza di cui sta beneficiando, e dalle più giovani generazioni. È questo il sentimento con cui oggi siamo vicini ai nostri fratelli colpiti dall’ultimo terremoto mentre ci accingiamo domani a ricordare gli ‘angeli’ che oggi riposano nel cimitero di San Giuliano ma che sono sempre vivi nella memoria dei loro genitori e di tutta la comunità, nella profonda seppur dolorosa convinzione che sia doveroso ricordare non solo per un debito proprio nei confronti dei nostri piccoli che non ci sono più, ma anche per rafforzare la coscienza civile e rinsaldare una imprescindibile cultura della sicurezza e della prevenzione perché quello che è accaduto agli alunni della scuola Jovine non accada più”.