Nella lista della Lega a Roma ladrona, spunta la candidata arrestata

Per ripulire Roma ladrona la Lega Nord mette in lista nella Capitale una candidata arrestata. Con tanti saluti alle liste pulite. Un caso imbarazza Salvini.

Per ripulire Roma ladrona la Lega Nord mette in lista nella Capitale una candidata arrestata. Con tanti saluti alle ”liste pulite” e all’onestà specchiata dei prossimi inquilini del Campidoglio, promesse ineludibili in una città uscita con le ossa rotte dall’inchiesta Mafia Capitale. Non a caso anche Giorgia Meloni – come tutti gli altri candidati sindaco – ha ribadito più volte in questi giorni la volontà di contrastare in ogni modo la presenza di personaggi “scomodi” all’interno della propria formazione elettorale. Tanto da chiedere aiuto al presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone per l’esame delle liste. Su questo punto anche Matteo Salvini, che appoggia nella corsa al Campidiglio la leader di Fratelli d’Italia con la lista Lega-Noi con Salvini, è stato molto chiaro e ha richiesto ai propri candidati garanzie in merito all’onestà e alla trasparenza.

Il casellario
Il commissario di Noi con Salvini a Roma, Gianmarco Centinaio, ha confermato anche ieri a La Notizia di “aver visionato personalmente i casellari giudiziali di tutte e 48 le persone che aspirano alla carica di consigliere comunale, nonché quelle dei candidati nei singoli municipi”. Fra questi, il senatore e i suoi collaboratori, si sono trovati di fronte anche a quello della candidata al Comune di Roma Lidia Ambrosone, di origine torinese, che ha scontato una pena detentiva di sette mesi nel 2012 agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Tortona, in provincia di Alessandria. Abbiamo contattato la signora Ambrosone che ha confermato di essere stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Tortona su esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, per scontare una pena residua a seguito di un procedimento a suo carico iniziato nel 2005. Ambrosone si è definita “vittima di un errore giudiziario dal quale sarebbe stata assolta, di aver chiesto un risarcimento di 15 milioni di euro allo Stato italiano per ingiusta detenzione e di aver presentato ai responsabili di Noi con Salvini il proprio casellario giudiziale – che ad oggi risulta pulito – al fine di consentire la conoscenza dei provvedimenti di condanna”.

I dubbi
Sulla tipologia del reato per il quale avrebbe scontato la pena residua però Ambrosone non ha chiarito, parlano in maniera generica di una storia di assegni e dichiarando di non aver ancora capito bene di cosa all’epoca fosse accusata. Il senatore Centinaio ci ha peraltro detto di aver richiesto all’avvocato di Lidia Ambrosone tutta la documentazione necessaria atta a provare l’effettivo errore giudiziario e la conseguente assoluzione ed ha imputato la scelta di inserire in lista la signora al movimento Lega Italica, che ha recentemente aderito a Roma al progetto Noi con Salvini candidando, oltre ad Ambrosone che in passato aveva militato anche nel “Coordinamento 9 dicembre Forconi”, il presidente della citata Lega Italica Daniele Dragone. Nonostante le liste siano già state chiuse e approvate, un caso, dunque, ancora tutto da chiarire e che i vertici della Lega allertati dalle verifiche de La Notizia stanno valutando adesso con molta attenzione, non escludendo di richiedere ad Ambrosone di ritirare la candidatura.