Anche se Hamas accetterà l’accordo per il cessate il fuoco (che ha già accettato, peraltro), Tel Aviv prenderà comunque il controllo di Gaza. Ciò che tutti sapevano – ovvero la volontà di Israele di non far fallire ogni negoziato – ieri è stata certificata dal primo ministro Benjamin Netanyahu: “Prenderemo Gaza, lo faremo comunque, non c’è dubbio che Hamas non rimarrà a Gaza”, ha detto a Sky news, aggiungendo che la guerra finirà presto. “Ci stiamo avvicinando alla fine della guerra, una guerra su sette fronti che include l’Iran e i suoi delegati”, ha spiegato il premier israeliano.
Le truppe Idf già a Gaza nord
All’alba di ieri il portavoce dell’Idf, Effie Defrin, dichiarava infatti: “Le nostre forze controllano già la periferia della città”. L’Idf ha anche intimato al personale medico e ai gruppi umanitari nel nord di Gaza di iniziare a elaborare piani di evacuazione dei civili verso sud, in vista dell’offensiva militare per conquistare l’area. L’operazione Carri di Gideon B è iniziata, insomma.
Guterres (Onu): “I nuovi insediamenti sono una violazione del diritto internazionale”
Nonostante la rivolta della comunità internazionale. “È fondamentale raggiungere immediatamente un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, ed evitare le morti e le distruzioni di massa che un’operazione militare contro Gaza causerebbe inevitabilmente”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
“Allo stesso tempo, la decisione delle autorità israeliane di espandere la costruzione di insediamenti illegali, che dividerebbe la Cisgiordania, deve essere revocata. Ogni costruzione di insediamenti è una violazione del diritto internazionale”, ha aggiunto.
L’Italia condanna (a parole), ma resta immobile
Un’escalation che ha costretto persino Giorgia Meloni a emanare un comunicato di condanna. Ma nulla di sostanziale, solo parole alle quali Meloni non ha fatto seguire alcuna azione. “L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale”, si legge nella nota di Palazzo Chigi.
“In particolare, la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria”, continua la nota, “Al contrario, sarebbe invece necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l’assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia”.
“L’Italia condanna inoltre la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Tale decisione è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura”, conclude la dichiarazione.
Schlein: “Stop immediato agli accordi con Israele e sanzioni Ue”
E ieri contro il governo si è scagliata la segretaria Pd, Elly Schlein: “Il silenzio di Meloni su quello che sta accadendo a Gaza è vergognoso per l’Italia. Non possiamo continuare a sacrificare la dignità del nostro Paese sull’altare dell’amicizia di Meloni, Tajani e Salvini con Trump e Netanyahu”. “Davanti all’operazione criminale di occupazione di Gaza e ai ministri di Netanyahu che dichiarano la morte della prospettiva di uno Stato Palestinese”, aggiunge Schlein, “Meloni dirà ancora che il riconoscimento della Palestina sarebbe prematuro? Che cosa aspetta, che non ci sia più niente da riconoscere…?”.
La segretaria dem ha poi chiesto a Italia e Ue di “interrompere immediatamente gli accordi di cooperazione” e di sanzionare “il governo criminale di Netanyahu”. “Servono azioni concrete per fermarli. Che non ci possono essere zone franche dal diritto”, ha concluso.
“Il governo fascista di Netanyahu sta scrivendo una nuova e orribile pagina della storia”, attacca ha l’Avs Angelo Bonelli, “il governo Meloni deve assumersi le proprie responsabilità e interrompere immediatamente ogni forma di collaborazione con un governo fascista che pratica crimini contro l’umanità. Sostenere militarmente Israele significa essere complici della distruzione di un intero popolo”.
L’appello dei Nobel per l’economia contro l’uso della fame come arma
E contro l’uso della fame come arma di guerra da parte di Tel Aviv sono scesi in campo numerosi premi Noble per l’economica, come Daron Acemoglu, Joseph Stiglitz e Esther Duflo. I Nobel hanno chiesto al governo israeliano di porre fine a “qualsiasi politica che intensifichi la carestia diffusa” a Gaza, sottolineando i rischi di conseguenze “catastrofiche” sull’economia israeliana nel caso di una continuazione della sua offensiva.
L’autopsia esclude che Marah fosse affetta da leucemia
Infine ieri l’autopsia ha definitamente escluso che Marah Abu Zuri, la 19enne palestinese deceduta all’ospedale di Pisa lo scorso sabato 16 agosto, sia morta per leucemia, della quale non era affetta. La tesi (falsa) della malattia era stata sostenuta dal Cogat, l’ente israeliano per il coordinamento delle questioni civili nella Striscia e rilanciata da alcuni media italiani molto vicini a Israele.