Su Israele e la strage infinita in corso a Gaza il governo Meloni conferma tutte le sue ambiguità. Il ministro degli Esteri e vicepremier di Forza Italia, Antonio Tajani, ha tenuto un’informativa nei due rami del Parlamento senza convincere le opposizioni che accusano il governo non solo di inerzia diplomatica, ma di collaborazione attiva, attraverso accordi commerciali e forniture militari, col governo israeliano guidato da Netanyahu.
Tajani ha espresso dolore per la crisi umanitaria in corso, condannando la sproporzione della risposta militare israeliana e invocando il cessate il fuoco. Ma nello stesso tempo ha riaffermato il diritto di Israele a difendersi. Ha chiesto il rilascio immediato degli ostaggi israeliani e rilanciato la soluzione dei due Stati. Ha condannato episodi armati contro delegazioni diplomatiche e ribadito il no all’espulsione dei palestinesi.
Ha denunciato con fermezza l’antisemitismo e nello stesso tempo ha difeso l’accordo Ue-Israele così come, qualche ora più tardi, il collega Luca Ciriani ha difeso gli accordi di cooperazione militare dell’Italia con Tel Aviv.
Tajani e Ciriani definiscono legittima la reazione di Israele e difendono gli accordi col governo Netanyahu
Tanto Tajani quanto Ciriani, poi, hanno parlato di “legittima reazione” del governo israeliano all’attacco terroristico di Hamas. “La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo. Pagano, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate. Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze”, ha detto Tajani.
E subito dopo ha aggiunto: “La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. E ancora: “L’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile. L’unica prospettiva possibile per la pace, l’obiettivo irrinunciabile resta l’avvio di un processo politico che porti a due Stati che convivano in pace e sicurezza”, ha spiegato.
Ma poi, spostandosi al Senato, ha difeso l’Accordo di associazione Israele- Unione europea. Una “forte maggioranza” di Paesi Ue – ben 17 – si è detta a favore, nelle parole dell’Alta rappresentante Kaja Kallas, a rimettere mano al trattato siglato con Israele venticinque anni fa.
Un segnale forte anche sul piano economico: l’accordo è alla base di una relazione commerciale da oltre 46 miliardi di euro. A schierarsi contro sono però stati altri dieci Paesi, tra cui l’Italia e la Germania e le tradizionalmente contrarie Austria, Ungheria e Repubblica ceca.
Ciriani e Tajani difendono gli accordi con la scusa di tenere aperto il dialogo
“Il dialogo resta la via maestra. A quanti vorrebbero isolare Israele, ad esempio richiamando l’ambasciatore, voglio chiedere direttamente: quale soluzione pacifica e negoziata è mai stata raggiunta senza lasciare la porta aperta al dialogo? È essenziale mantenere aperto ogni canale con le autorità israeliane, incluso quello dell’accordo di Associazione con l’Unione europea”, replica Tajani nell’informativa al Senato.
Con la stessa ambiguità, il ministro per i rapporti con il Parlamento, rispondendo ad Angelo Bonelli di Avs durante il question time alla Camera, ha difeso il memorandum of Understanding tra il governo della Repubblica italiana e il governo dello Stato di Israele sulla difesa e cooperazione militare.
“Come segnalato dal ministro della Difesa – ha detto Ciriani – il rinnovo dell’accordo è previsto per l’aprile del 2026. Per far prevalere le ragioni della diplomazia è necessario costruire canali di interlocuzione non reciderli. Il dialogo resta infatti la via maestra. Anche i trattati internazionali memorandum d’intesa sono strumenti di dialogo”, ha detto il ministro.
La replica di Bonelli: non si può curare con una mano e armare con l’altra
“Se pensate che il dialogo si costruisca attraverso memorandum che rafforzano la cooperazione militare, allora non avete compreso quale dovrebbe essere il ruolo dell’Italia nel mondo. Ci parlate dell’assistenza ai bambini palestinesi, dell’accoglienza nei nostri ospedali – e questo è doveroso – ma nello stesso tempo fornite supporto militare e logistico a chi continua a bombardare. È un’ipocrisia inaccettabile”, ha replicato Bonelli.
Che ha dato una notizia: “Alcune settimane fa, nella base militare di Foggia, il 32° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana ha ospitato gli F-35 israeliani per esercitazioni nei nostri cieli. Caccia che, una volta rientrati, sono stati impiegati nei bombardamenti su Gaza. Il governo ha autorizzato tutto questo. Vi dovreste vergognare profondamente. Non si può curare con una mano e armare con l’altra”.