Nuova batosta al Green deal: l’Ue frena sulle auto

Von der Leyen annacqua ancora il Green deal, preparandosi a concedere più flessibilità sui target del settore auto.

Nuova batosta al Green deal: l’Ue frena sulle auto

Il Green deal ne esce sempre più annacquato. Alla fine si accontentano le richieste dell’industria dell’auto e gli obiettivi ambientali diventano di un verde un po’ scolorito. D’altronde lo dice la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “Combineremo la decarbonizzazione e la neutralità tecnologica”. Che vuol dire fare un passo indietro sulla decarbonizzazione, proprio per assecondare le imprese. La volontà del settore automotive europeo è quella di rivedere il piano che prevede lo stop, nel 2035, alla vendita di veicoli con motori termici.

Non solo, però, con una frenata sul passaggio all’elettrico e l’apertura all’ibrido, ma anche con il ricalcolo degli obiettivi di Co2 finora previsti per il 2025 e già posticipati al 2027. Il nuovo percorso porterà ad anticipare la revisione dei target 2035, da rivedere “il prima possibile” – entro fine anno – e non nel 2026 come previsto finora. Così da garantire maggiore flessibilità ai produttori. Il dialogo sul settore automotive prosegue quindi con il terzo confronto, a cui hanno partecipato, oltre alla Commissione Ue, anche il presidente di Acea (l’associazione europea del settore) e i vertici di diverse aziende, da Stellantis a Bmw, da Renault a Volkswagen.

In frenata sull’auto: il Green deal sempre più annacquato

Per von der Leyen il confronto ha un obiettivo: proteggere “le aziende europee dalla concorrenza sleale, migliorando l’accesso alle materie prime critiche e supportando i lavoratori attraverso la riqualificazione”. Un giro di parole che cela quanto si è realmente deciso durante l’incontro, dopo aver “ascoltato le preoccupazioni dell’industria”. E qui arriva il punto cruciale, perché la presidente della Commissione dice chiaramente che “abbiamo concesso flessibilità”. Ovvero regole meno stringenti.

E il Green deal annacquato. Ecco spiegata la frase di von der Leyen: “Combineremo decarbonizzazione e neutralità tecnologica”. Oltre alla flessibilità per le imprese dell’automotive, von der Leyen punta anche sulla creazione di una categoria speciale di piccole auto, con meno burocrazia per l’omologazione e sgravi fiscali. Piccole auto elettriche prodotte in Europa con costi inferiori ai 20mila euro. Per contrastare la Cina mentre, però, si frena sull’elettrico.